Il bello della design week milanese è che per qualche giorno l’intera città si trasfigura: i negozi diventano gallerie o showroom, i garage, le officine meccaniche o i laboratori dei falegnami si riempiono di pezzi di design e progettisti provenienti da ogni parte del mondo e le strade diventano enormi bar a cielo aperto. Può capitare addirittura che il retrobottega di una storica ferramenta si trasformi in uno dei luoghi più interessanti dove possa capitarti di metter piede e lì dove fino a qualche giorno prima non c’erano che cassetti pieni di viti e attrezzi, pavimenti pieni di scaffali, tubi e tavoli lavoro, diventi un luogo per scoprire il talento di giovani designer italiani e internazionali. Che è poi quello che è successo durante la prima edizione di Retrobottega (che ho raccontato qui), un mini-festival organizzato dal collettivo milanese Sfuso per fare il punto sul presente e sul futuro del design attraverso una mostra e degli incontri con esperti del settore.
Quest’anno Retrobottega torna e la location rimane la stessa, la storica Ferramenta Pietro Viganò in via Montevideo 8 (una traversa di via Savona) e l’esposizione ruoterà tutta attorno a un tema—tra l’altro attualissimo—che è quello della sopravvivenza.
La call for submission rivolta ai designer è già online: la trovi qui.