Transistor | © Joey Guidone

Una guida emozionale di Ivrea, illustrata da Joey Guidone

Transistor | © Joey Guidone
Transistor | © Joey Guidone

Immagina una mappa del mondo, un planisfero. L’Italia è uno stivaletto minuscolo che pende sopra quella specie di enorme triangolo rovesciato che è l’Africa. Chi osserva il mondo sa soltanto che su quello stivale, verso il centro, vicino al mare, c’è un puntino che si chiama Roma. Ro-ma, come un bambino che impara a leggere. Un po’ più su, là dove lo stivale si attacca a quella sorta di ponte che passa sopra al Mediterraneo che è l’Europa, c’è un altro puntino: Mi-la-no. Lì accanto un altro: To-ri-no.

Ma ecco che negli anni del boom economico sulle mappe di tutto il pianeta appare un altro nome. Ivrea (mamma, come si sillaba Ivrea?). È una cittadina minuscola, Ivrea. Fino agli anni ’20 non supera gli 11.000 abitanti poi di botto passa a 15, 20, 25.000. Alla fine degli anni ’60 arriva quasi a 30.000. La conoscono in tutto il mondo, Ivrea, perché è lì che ha sede la Olivetti, quella della lettera 22, la più fantastica, efficiente, leggendaria tra le macchine da scrivere. La Olivetti del primo PC in assoluto della storia, quello che quando lo presentarono a Nuova York ci volle il servizio d’ordine per tenere a freno la folla. La Olivetti di Camillo, il fondatore, ma soprattutto di suo figlio Adriano, il grande innovatore, forse il più grande e visionario imprenditore che l’Italia abbia mai avuto.

Oggi quel puntino sulla mappa c’è ancora. Ma da lontano non si vede più. Ivrea è tornata ad essere una bella e piccola cittadina dove la Storia, quella con la S maiuscola, ha lasciato i suoi segni sia sulla geografia della città che in quella dell’animo di chi ci abita.
E proprio a partire dalla geografia interiore il quotidiano locale La Sentinella del Canavese ha pensato bene di creare una guida emozionale della città, affidandone il racconto a 24 cittadini che ne abitano il territorio.

La guida uscirà in aprile col quotidiano e si chiamerà La polentina, in onore di un dolce locale pressoché dimenticato, preparato con fecola, farina di mais, miele, succo d’arancia e granella.
Quel che colpisce di più dell’intero progetto però è il fatto che le illustrazioni della guida sono state affidate a un giovanissimo e altrettanto bravo eporediese (così si chiamano gli abitanti di Ivrea) come Joey Guidone, artista che già conoscevamo per il magnifico lavoro fatto col calendario di Fausto Coppi.

Tra i vecchi palazzi della Olivetti, la lettera 22, le Officine H su cui si staglia l’ombra/profilo del grande imprenditore e la splendida interpretazione di Ivrea a mo’ di transistor c’è di che applaudire il giovane Guidone.

Palazzo, uffici | © Joey Guidone
Palazzo, uffici | © Joey Guidone
Lettera 22 | © Joey Guidone
Lettera 22 | © Joey Guidone
Officine H | © Joey Guidone
Officine H | © Joey Guidone
Ponte Vecchio | © Joey Guidone
Ponte Vecchio | © Joey Guidone
Piazza Ottinetti | © Joey Guidone
Piazza Ottinetti | © Joey Guidone
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