Un portafrutta incerto, che diventa all’occorrenza un’alzatina per i dolcetti della pausa tè, un porta-tessere benaugurante, dei faccioni da muro che diventano organizer, uno specchio minimale in vetro di murano, una cornice sbilenca in fil di ferro da riempire (grazie a dei magneti) di appunti, foto e ricordi. E ancora: un set di blocchi note e di matite per disegnatori, bozzettisti, scribacchini o lista-maniaci, cestini pensili, una vaso “sopraelevato”, fermacarte—ce ne sono in legno e marmo oppure in marmo e metallo, questi ultimi a forma di peso, utilizzabili pure per fare esercizio, per gli esteti col pallino della forma—e cuscini “macchiati”, un foglio bianco a scandire il tempo e geometrie sempre in marmo che possono essere usati al posto dei soliti cubetti di ghiaccio all’ora dell’aperitivo, una mensola che si porta sempre dietro la sua ombra, vasetti per dar lustro ai fiori “single” e, ciliegina sulla torta, un porta-bicchiere col manico per il bevitore errante.
Forma, funzione ma soprattutto concetto in questa prima collezione di oggetti (non solo) per la casa prodotta da Fabrica in quel di Treviso. O, meglio, autoprodotta visto che ogni pezzo è fatto a mano, lavorando sia sulla riscoperta dell’artigianalità e dei materiali tradizionali come appunto il legno, metallo, la ceramica, la pietra, il vetro (di Murano), il marmo, sia sulla reinterpretazione giocosa, laterale degli oggetti e dei riti quotidiani più semplici a dimostrazione di come l’ordinario possa diventare straordinario, che poi è anche il nome della collezione—Extra-Ordinary Gallery—in vendita online.