Dopo l’incredibile successo del primo numero—1000 copie andate esaurite in poco tempo—Bertrand Trichet e Olivier Talbot, i due “surfisti della domenica” che da Barcellona hanno conquistato il mondo dell’editoria indipendente con la loro rivista di surf pensata più per i profani e i surfisti occasionali che per i professionisti, hanno finalmente lanciato il secondo numero di Acid.
Tra le 144 pagine dell’ultima uscita si parla, tra le altre cose, dell’isola di Gotland, a largo della Svezia, considerata come una sorta di (fredda) Hawaii del Baltico; si cerca di capire se l’Irlanda, in agosto, sia un buon posto dove fare surf; si scopre come scivola via sulle onde una tavola con su incastonate fibre di iuta; si va sott’acqua a esplorare la barriere artificiali; si segue due coppie di pazzi che decidono di provare a sopravvivere nel circolo polare artico e su un’isola deserta in Indonesia; si disserta sulla relazione tra lo sviluppo delle aree costiere e il fare surf. Il tutto accompagnato da splendide foto e da una grafica al neon che richiama l’estetica anni ’80.
Surfista o meno, visto che Acid va letteralmente via come il pane, consiglio l’acquisto immediato.