Pietra

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Regalare una borsa è una cosa un po’ rischiosa, devi indovinare colore materiale forma grandezza e quindi capienza.
Cosa ci metterà dentro?
Quando la userà?
Con cosa la abbinerà?

A Torino c’è una casetta dove il sole (quando c’è) colpisce la parete della cucina solo una volta al giorno, e quando succede ne viene fotografato il riflesso. Al piano di sopra c’è una piccola stanza arancione dove solo se sei un po’ basso puoi stare drittodritto, la luce arriva dall’alto e un rumore esce dalla tendina che chiude la stanza—trtrtrtrtrtrr—è una macchina da cucire di quelle che le senti anche dal piano di sotto.
Questo è lo spazio di Noemi Romano che ha i capelli nerineri come solo se sei nato a Palermo, e che quando non si aggiusta i cappotti su misura cuce borse che hanno il nome della Pietra. Il rimando ai minerali non è solo legato ai tessuti essenziali e alla loro risposta al tatto, ma anche al nome di chi la passione per la tradizione tessile e il lavoro manuale l’hanno trasmessa, la bisnonna Pietra.

Per ogni pietra c’è una borsa, e per ogni borsa una tavola degli umori, dei colori e degli odori.
Noemi la puoi trovare anche con lo pseudonimo di Nu Null e puoi chiederle (qui la mail) di farti una borsa grande che ci fai la spesa e magicamente ci sta tutto, o di quella dimensione che va bene sempre e ci tengo dentro quelle cose che lo so che tanto poi mi servono. Oppure le sue borse le puoi comprare su Buru-buru già pronte e confezionate dalle sue manine per te.

Una di quelle borse belle che poi ti chiedono «Mi tieni il portafoglio e le chiavi grazie».

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