Enologica 2013: Il teatro dei cuochi

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La Koinè adriatica, il linguaggio comune alla dorsale adriatica, è il tema degli incontri al Teatro dei Cuochi di Enologica 2013. Ed è un po’ come uno svelarsi, perché il linguaggio è fondamentalmente il tema madre di Enologica in sé.

Ci si incontra in questo appuntamento annuale per partecipare del lavoro incessante che durante l’anno trascorso Giorgio Melandri, curatore ed anima di questo piccolo gioiello di manifestazione enogastronomica emiliano-romagnola, ha fatto sul territorio, sui territori della dorsale adriatica, alla ricerca e riscoperta dei lemmi e delle regole di quel linguaggio ancestrale che il cibo ed il vino (il cibo ed il cibo direbbe Giorgio) sono per la nostra specie.

E se i prodotti sono i lemmi e la terra detta le regole è chi trasforma i prodotti secondo le regole che la terra stessa detta che costruisce il linguaggio, che proferisce il verbo.

All’interno di una manifestazione che è l’esito della costante ricerca del linguaggio, e del bisogno di ogni lingua di ricevere un ascolto, tocca quindi ai proprio ai cuochi (nelle loro infinite declinazioni) soffiare il suono e dar vita alla koinè in cui tutti riconoscersi e ritrovarsi.

Il Teatro dei Cuochi 2013 scorre tutto su questa cifra: la mortadella e il verbo affabulante di Daniele Minarelli, la filiera di prodotto e relazioni ed i Mazzucchelli di Sasso Marconi, le regole del delta e la straordinaria famiglia Soncini di Codigoro, il pesce dell’adriatico e Raffaele Liuzzi, la costa più giocosa e il gesto goloso di Gian Luca Gorini, il verbo originario di Nino Bergese e gli interpreti contemporanei Valentino Marcattili e Massimiliano Mascia, il linguaggio nato antico e primordiale di Franco Cimini al Mirasole, l’adriatico oltre confine di Mauro Uliassi perché resta avvolto nel mistero fin dove gli eserciti alessandrini sono realmente arrivati. La cotoletta petroniana, la crocetta, la torta di riso, i tortellini; il frasario quotidiano.

Perché ogni cosa può cambiare, ma non il linguaggio che ci portiamo dentro. Venite ad Enologica 2013 per parlare la vostra lingua madre. O per ritrovarla.

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