La Confraternita degli Scrittori Malvagi
La C.S.M. è un collettivo anonimo di scrittori americani messi insieme per questa raccolta di racconti ispirati a illustrazioni. A ciascuno abbiamo dato alcune illustrazioni con un’unica indicazione: le storie dovevano contenere la parola “seme” o “semi”.
(english version on page 2)
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CERCA LE FOGLIE ROSSE
Scritto da Ultraviolet illustrato da Alice Wellinger
Mi hai illuso per mesi. Poi mi hai detto che mi ero sbagliata, che non eri innamorato di me. Che ero io che avevo capito male. Lo hai detto sorridendo, con quel sorriso che hai tu, quando pensi di sapere tutto.
C’è una cosa che però non sai.
Mia nonna era di Haiti. Praticava la magia nera. E mi ha lasciato certi semi, mia nonna.
I semi cattivi, li chiamava.
Ne ho piantato uno in un posto che conosco solo io. Finché non avrai trovato la pianta e l’avrai strappata via, la tua vita d’ora in poi sarà solo dolore.
Ha le foglie rosse, non ti sarà difficile riconoscerla. Devi solo trovare il posto.
Il primo germoglio è spuntato stamattina.
E tu, non senti qualcosa che ti cresce dentro, proprio in questo momento?
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IL SOGNO DEI CONIGLI NERI
Scritto da Magma illustrato da Virginia Mori
Ogni notte faccio lo stesso sogno. Mi sveglio in un prato, almeno credo sia un prato, circondata di conigli. Conigli neri. Tantissimi. Poi mi sveglio nuovamente. E in tasca mi trovo dei semi d’arancia. Cinque. Poi mi sveglio di nuovo, sul serio questa volta.
E poi tutte le mie giornate sembrano uguali. Solo ora me ne accorgo. E ogni notte tornano, i conigli neri. E poi i semi. Cosa vuol dire, dottore?
Il dottore, come sempre tace. Non dice mai nulla. Non hai mai detto nulla.
Solo questa volta, uscendo dallo studio, mi è sembrato di sentirlo borbottare.
E dire: Ma ancora non ha capito?
Cosa? Cosa devo capire?
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LA LASCIAI NEL PARCO
Scritto da Hemlock illustrato da Shout
Fino a quella sera pensavo che fosse la donna della mia vita. Poi andammo a quel ristorante giapponese. Non eravamo mai stati insieme al giapponese.
Lei ordinò anche per me, dei maki con i semi di sesamo.
Io odio i semi di sesamo.
E odio quando ordinano anche per me.
Poi ci portarono i piatti.
Quando la vidi mangiare il sushi con la forchetta mi resi conto che mi ero sbagliato.
Che mi aveva preso in giro. La lasciai nel parco che aveva ancora gli occhi aperti.
Come se non avesse capito.
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La prossima settimana pubblicheremo altri tre racconti.
Progetto a cura di Davide Calì e Debbie Bibo. Qui la pagina Facebook di Bad Seeds.