Le ceramiche di Keiichi Tanaka

«Quando viene cotta, l’argilla congela l’attimo e conserva in modo permanente l’espressione del tempo che passa e si dissolve». Con queste (poetiche) parole il ceramista giapponese Keiichi Tanaka, classe 1979, riassume il suo lavoro e presenta le sue collezioni di vasi ed oggetti per la tavola ispirati al design senza tempo di tutti quegli oggetti—attrezzi, soprattutto agricoli—fabbricati artigianalmente e appesi ai muri delle fattorie e delle case di una volta, delle quali Keiichi prova a rievocare l’atmosfera casalinga e rassicurante attraverso ceramiche che però vanno ben oltre l’estetica nostalgica.

«Mentre produco immagino sempre le mie creazioni fondersi nella nostra vita quotidiana» dice l’artista, che da appassionato di cucina ha studiato ogni singolo piatto, ogni bicchiere, ogni tazza, ogni brocca, tenendo conto soprattutto della loro funzione, in modo da renderli perfettamente utilizzabili—con o senza cibo o bevande all’interno.

Ciascun pezzo creato da Keiichi ha dietro un grandissimo studio, da quello sulle textures della maiolica del XV e XVI Secolo al blu delle ceramiche dell’antico Egitto, spingendosi fino a trovare il modo di dare ad alcune sue opere un’aspetto metallico che riesca a dare la sensazione di avere tra le mani un oggetto che è lì da sempre e che è riuscito—cito il Dracula di Bram Stoker—ad “attraversare gli oceani del tempo”.

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