Un anno fa, di questi tempi, presentavo la prima edizione di Memorie Urbane con una constatazione, accompagnata da una speranza: le nostre città le stiamo distruggendo, dall’alto, con speculazioni edilizie e pessimi piani urbanistici ma anche e soprattutto, dal basso, con la quotidiana dimostrazione di gretta (e stupida, come lo è ogni gesto di chi rovina ciò che ha intorno) inciviltà di chi tali città le abita, dalla spazzatura alla merda di cane sui marciapiedi, dall’auto a cui non si vuol rinunciare neppure quando ci sono valide alternative a chi ancora, nel 2013, butta a terra “la cartaccia” e meriterebbe la pena del contrappasso che immagina Gianni Rodari—so che ultimamente lo vado citando spesso ma le letture serali con mia figlia mi hanno ri-aperto un mondo—ne Il mondo in scatola, che inizia con una famiglia, la famiglia Zerbini, che al ritorno a Civitavecchia da un pic-nic sui monti della Tolfa, si vede inseguire sulla via Aurelia dai vuoti che i “bravi” Zerbini hanno lasciato tra i cespugli, che finiscono per andare a vivere con loro e diventare sempre più grandi, fino ad inscatolare loro e tutta la casa (e oltre).
Questa la constatazione, rodarianamente aggiornata. Ora la speranza: riappropiarsi della propria città attraverso interventi urbani che ne mettano in discussione l’estetica, che diano nuova vita al grigio delle periferie, che instaurino con gli abitanti un dialogo attivo, capace di aprire cervelli soffocati dal tran tran (o era tram tram, magari il filobus numero 75, e ritorniamo a Rodari…) di strade e vie sempre uguali: un paesaggio urbano rinnovato è come una giornata di sole dopo una settimana di pioggia, ti risveglia, ti fa di nuovo alzare gli occhi al cielo, mettere le gambe in spalla e camminare alla scoperta di quel che ti sembrava già di conoscere come le tue tasche.
E’ con questo spirito che per il secondo anno consecutivo l’idea di Davide Rossillo, presidente di Turismo Creativo, diventa realtà, con un festival dedicato alla street art che dallo scorso 20 aprile e fino al prossimo 30 maggio ha portato e porterà sul litorale laziale alcuni tra i migliori artisti italiani ed internazionali a riqualificare, attraverso le loro opere, inedite e pensate ad hoc per le locations, il tessuto urbano.

Quest’anno, poi, l’iniziativa è in piena espansione. Protagonista non soltanto Gaeta—come nella scorsa edizione—ma anche Terracina, con l’intento di allargare sempre di più il progetto e coinvolgere altri centri urbani del territorio che, a sua volta, dimostra di essere ricettivo anche a livello istituzionale, con il supporto dei Comuni coinvolti, della Provincia di Latina e del Consiglio della Regione Lazio.
Sul sito di Memorie Urbane, oltre a trovare il programma completo con il calendario degli interventi artistici—partecipano vecchie e nuove conoscenze di Frizzifrizzi: Domenico Romeo, Hyuro, Moneyless, Alice Pasquini, DALeast, Faith47, SAM3, Borondo, Lucamaleonte, Malabrocca, Sbagliato e Martina Merlini—e degli “eventi collaterali”, tra cui workshops, concerti, incontri, proiezioni e conferenze, ci sono anche consigli su dove fermarsi a dormire.
Perché, come mi ha raccontato Solko, tra i collaboratori di Memorie Urbane e caro amico del sottoscritto nonché cicerone per vocazione, in una telefonata di qualche mese fa: «mi sono reso conto che Gaeta è uno dei luoghi più belli del mondo. Lo vuoi sapere il perché?».
Il perché lascio a te scoprirlo. Non ci vuole poi molto, una volta lì.
QUANDO: 20 aprile – 30 maggio 2013
DOVE: Gaeta e Terracina








http://www.vimeo.com/48085434