Merci Calourette | SS2013

“C’erano tutti gli elementi di un dramma: un seduttore, una donna di facili costumi e un’intellettuale.
Vidi sul fondo una bella conchiglia rosa e azzurra; mi immersi per prenderla e la tenni in mano, liscia e consumata com’era, fino all’ora di pranzo.
Decisi che era un portafortuna, che l’avrei tenuta con me per tutta l’estate”.
(Bonjour tristesse – Francoise Sagan)


Io ho scelto il gingillo (uno dei..) per agghindare la mia estate ed è la bague coquillage di Calourette marezzata in smalto rosazzurro; ora in viaggio per me da Pàris, mi farà sentire a Saint Tropez, a Milano, già molto prima di Pasqua.
Non lo possiedo ancora questo anello, che col pensiero mi rimanda (potere evocativo degli oggetti) ai fasti in alta quota del volo glorioso Bari-Milano del maggio 2011, post matrimonio dell’anno santificato dalle crudité di mare a base di allucinogene Saint – Jacques.
O forse eravamo solo comparse occasionali di una versione di Quarantine 2 ancora più trash dell’originale?
Poco importa, dopotutto assolutamente adoro il filone del gioiello commemorativo, anche quando doloroso.

Sono felice. Fiduciosa per la bella stagione entrante, immagino il calore del sole nel raggio verde del fanale dell’ illuminazione condominiale, in quella fase di valutazione di prospettive di cambiamento che mi illude che sarà possibile a breve e soprattutto che è quello che desidero.
Tornando all’oggettistica, mi succede già al terzo giorno dall’avvio dei saldi di aver chiaro il filo rosso della mia nuova stagione; sopraffatta dalla noia per lo stanco guardaroba pesante, i vestiti nelle vetrine al ribasso mi sembrano polverosi di secoli e desiderabili  come una borsa dell’acqua calda sotto all’ombrellone.
Sentendomi però allo stesso modo ridicola a comprare vestiti leggeri che indosserei soltanto dopo mesi e che per allora mi sembrerebbero già vecchi,  compro bijoux, perché tutto sommato io coi vestiti mi ci vesto soltanto, ma gli accessori li respiro e me li trascino dietro acciaccati, accumulandoli incurante del passare del tempo e delle mode.

I gioielli di Marianne  Rautureau AKA Calourette appunto, mi piacciono sempre e ogni volta che ripenso che mi piacciono, ne parlo e ne compro, approfittando dei saldi.

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