Legalize Love

Di solito per San Valentino i magazine, online o meno, diventano un tripudio di rosso e di cuori, un inno alla banalità che ha toccato pure Frizzifrizzi in passato (fino a tre anni fa quando — trattasi, questo, di uno spudorato arrampicarsi sugli specchi — eravamo giovani e stupidi). Con la mail piena di comunicati stampa dove “amore” non è che una tag in mezzo a “lapin”, “made in Italy”, “lingerie”, “argento” decido di non darla vinta ad una prassi che vuole tutti, dai marchi che sollecitano agli uffici stampa che spingono ai magazine che riempiono gli spazi vuoti ai lettori che invece di lamentarsi ne chiedono ancora. Più cuori per tutti.

Mentre in tutto il mondo occidentale siamo rimasti pressoché i soli a non riconoscere che gli uomini e le donne sono uguali, con gli stessi diritti, pure di sposare qualcuno dello stesso sesso e metter su famiglia, se la “tecnologia” lo consente (e non stiamo a fare i puri di fronte alla fecondazione assistita e simili: che, il parto cesareo è forse naturale?): più cuori per tutti.

Mentre la Chiesa romana, a parte qualche rarissima apertura da parte di personaggi anomali e malvisti all’interno delle gerarchie vaticane, si rinchiude in credenze medievali e condanna: più cuori per tutti.

Mentre la politica — dai centristi del PD in là (verso destra) — se ne lava le mani o scaglia pietre infuocate fatte di ignoranza o, peggio ancora, opportunismo e calcoli elettorali: più – cuori – per – tutti.

E allora vediamoli ‘sti cuori. Ma quelli veri. Quelli che battono per qualcuno.
Clicca play e guarda il video: Legalize Love è un piccolo, grande capolavoro. Una storia vera, di amore e tenerezza. Tanta. Pure il più ignorante integralista cattolico se ne accorgerebbe, se solo lasciasse lavorare, per cinque minuti, l’istinto e non la ragione (ma ragione è una parola grossa: parliamo di gente che crede nella favoletta biblica).
Una tenerezza che riesce pure a uscire dallo schermo e appiccicartisi addosso come in un abbraccio dal quale non vorresti mai uscire.

Più cuori per tutti, d’accordo. Ma prima emozioniamoci davanti ad un video come questo. E prima, soprattutto, vediamo di cambiare la mentalità di questo Paese.
Legalize Love. Si può fare in tanti modi. Pure votando.

CREDITS:
ideato e realizzato da: Emiliano Audisio, Marco Bottignole, Umberto Costamagna, Lorenzo Fontana, Christel Martinod, Paola Monasterolo, Michelle Nebiolo, Federico Novaro, Stefano Olivari.

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