Issues | Codex, the journal of letterforms

Strano come nella composita e fiorente new wave dell’editoria indipendente di nicchia non ci sia stato spazio, finora, per una rivista totalmente dedicata alla tipografia che andasse ad affiancare realtà già consolidate come Slanted e Baseline (nonché i tanti magazines dedicati al graphic design che toccano comunque, seppur marginalmente, l’arte tipografica).

A colmare la lacuna ci pensa Codex, semestrale americano fondato da una squadra internazionale di esperti del settore, docenti ed addetti ai lavori.
Giunto al secondo numero, Codex è curatissimo sia a livello estetico (non poteva essere altrimenti visto il settore di competenza) che di contenuti, con interviste, dossier, approfondimenti, segnalazioni, recensioni.

Da segnalare, sul primo numero, un’intervista al grande Luca Barcellona (orgoglio nazionale in fatto di calligrafia), sul secondo numero, uscito a fine 2012, si parla tra le altre cose di tipografia nell’era meccanica – dunque prima che i bit e i pixel su schermo scompaginassero (letteralmente) le carte – oltre che di Pirelli e delle pubblicità che l’azienda milanese affidò, negli anni ’50 e ’60, a mostri sacri come Noorda e Vignelli.

Un messaggio

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