Canon Eos M diary | L’Hub

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Da qualche settimana ho in mano la nuova Canon Eos M, gioiellino del marchio giapponese e sua prima incursione nel mondo in espansione delle cosiddette fotocamere mirrorless.
In qualità di “ambasciatore” italiano della Eos M la sto provando sul campo, utilizzandola per documentare il mio lavoro, come sempre alla ricerca di luoghi, persone, idee interessanti di cui parlare.
La prima tappa di questo particolare tour è L’HUB, una bottega mascherata da negozio (o viceversa) in Ripa di Porta Ticinese 69 a Milano.
Cos’è davvero L’Hub me lo faccio raccontare da Chiara Sicola, una delle persone che lavorano in questo spazio.

L’HUB è nato da un’idea di Barbara Zucchi Frua, figlia e nipote d’arte che, basandosi sulla cultura tessile e sulla sua esperienza personale e familiare, ha realizzato uno spazio laboratorio aperto a tutte le persone che desiderino vivere un’esperienza tessile. L’Hub propone un modo di stare insieme, informale, creativo e con delle valenze didattiche e formative. E’ un punto di incontro che mette a disposizione materiali, strumenti e know-how per realizzare manufatti di design in modo semplice e divertente.

Signora Sicola, tra stoffe, gomitoli, macchine da cucire, blocchi di stampa e passamanerie viene da chiedersi: dov’è che finisce il negozio e comincia il laboratorio?

In realtà questo è un negozio–laboratorio che cerca di riproporre l’atmosfera della Bottega Rinascimentale dove si imparava e si insegnava lavorando insieme. Qui si possono incontrare artigiani-tutor che ci guidano in tre percorsi base: cucito, tintura e stampa. La maggior parte dei capi,degli accessori o degli oggetti in vendita sono stati pensati per poter essere realizzati, da chi lo desideri, attraverso cartamodelli o kit.

Ho visto infatti una bella serie di blocchi per stampa.

I blocchi sono circa 300, dei 56.000 della Collezione Zucchi.

Spieghiamo di che si tratta, per chi non conosce la Collezione Zucchi.

Venticinque anni fa, Giordano Zucchi, dell’omonima azienda di tessuti, acquisì un’enorme quantità di questi blocchi, trovati in una vecchia fattoria inglese e lì dimenticati. Negli anni a quei pezzi ne aggiunse molti altri creando quella che attualmente è la più grande collezione al mondo di blocchi per stampa su tessuto, che sono ora esposti in un museo, aperto al pubblico, presso la sede dell’azienda.

Quindi qua i clienti possono arrivare ed utilizzare quei 300 blocchi per stampare i loro tessuti?

Sì. A L’HUB i blocchi della Zucchi Collection ritrovano la loro vocazione originaria di straordinari strumenti per la stampa a mano su tessuto.

Ma fate anche corsi?

Corsi di cucito, di stampa,di tintura sia con i colori naturali sia con quelli chimici.
 Abbiamo anche moduli individuali. Ad esempio se hai già delle nozioni di base e ti interessa soltanto imparare a cucire una cerniera o un orlo puoi venire qua e avrai un tutor a disposizione.

Dunque si viene qua per fare o per imparare.

In realtà, come dicevamo, si impara facendo. Si può portare il proprio tessuto oppure acquistarlo da noi Abbiamo tessuti vintage che vengono dagli archivi Zucchi e tanti tessuti nuovi, sia invernali sia estivi, anche tinti con colori naturali. Una proposta messa punto con cura e passione per permettere ai nostri clienti di esprimere liberamente la propria creatività.

Quando avete aperto?

Il primo di aprile del 2009.

Chi viene da Hub?

Persone di tutte le età. Abbiamo clienti molto trasversali. C’è stato – abbiamo osservato – un buco generazionale. Tantissimi di quelli che entrano ed iniziano ad avvicinarsi alle nostre attività ci dicono che la loro madre, o magari la nonna, cuciva ma che loro non hanno mai imparato. Molti, nella vita, quando non sanno fare qualcosa non ci provano nemmeno, preferiscono rinunciare. Altri per fortuna, spinti dalla curiosità, si mettono in gioco.
 Uno dei nostri corsi più gettonati si chiama “Patente B per la macchina da cucire”, si impara letteralmente a guidare la macchina, dai primi metri fino al riuscire – in tre lezioni – a creare una shopper con i manici. A quel punto, una volta acquisita un po’ di tecnica e continuando a provare, si aprono tantissime possibilità.

Ci sono anche uomini tra i frequentatori di Hub?

Pochi. Ma qualcuno ce n’è e il numero sta lentamente aumentando. È più facile trovare nella cultura anglosassone uomini che cuciono. Però, per dirne una, l’altro giorno ho scoperto dopo anni che un mio amico, un mio coetaneo, sa cucire ed è bravissimo.

Ne sono convinto anche io: è attività per uomini insospettabili.

E’ vero tra i nostri allievi abbiamo avuto tecnici informatici, bancari, un medico e un ingegnere che ha fatto il corso insieme alla sua fidanzata e che, francamente, ha dimostrato più predisposizione al cucito di lei…

In quanti lavorate qua?

Barbara Zucchi Frua è l’anima e la mente di questo posto, c’è una tutor che coordina i corsi, io mi occupo della parte informatica e creativa, un’altra persona di progetti e ufficio stampa. In realtà,però, L’HUB è soprattutto un network di artigiani che mettono a disposizione le proprie competenze in funzione delle esigenze dei corsi, dei laboratori o della attività dedicate alla scuole di ogni ordine e grado.

Chiara Sicola
Organizzate anche eventi qua dentro?

Certo, soprattutto L’HUB Game, un’attività che è diventata quasi il nostro emblema. Mettiamo a disposizione tessuto, colori stampa a mano ago e filo e le persone si cimentano in un’esperienza libera e creativa. L’HUB Game ci viene richiesto per festeggiare un compleanno, l’addio al nubilato, la nuova casa una giovane coppia o per fare gli auguri di Natale a parenti e amici. A volte noi lo offriamo agli amici de L’HUB insieme a un bicchiere di buon vino. E’ importante sottolineare che L’HUB Game genera una materia prima creativa. Tanti diversi segni messi insieme, infatti, possono dar vita a prodotti originali e irripetibili con dentro l’anima di chi ha sperimentato.

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L’HUB
Ripa di Porta Ticinese 69, Milano (mappa)
www.l-hub.it

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