Issues | Watt 0,5

Alle medie ti hanno insegnato che il Watt è l’unità di misura della potenza.
In casa hai lampadine da 100 W, che poi è pure il consumo quotidiano medio di un essere umano per tirare avanti per 24 ore (quindi costiamo meno di una lampadina – quella 100 W li succhia in una sola ora – e visti i rincari sulle bollette e gli stipendi da fame pure il sistema economico non deve pensarla molto diversamente). Il cervello, da solo, ne consuma 20. Ma sono in tantissimi quelli che attuano la politica del risparmio energetico. Per darti un’idea, un ciclo di lavatrice ha bisogno di 700 W; poco meno di otto ore con il computer (non portatile) acceso. Un iPhone circa 5 in un intero giorno.

Un solo Watt invece, può dare molta più soddisfazione. Tra le sue 208 pagine di racconti ed illustrazioni puoi trovare nuova energia o scaricare quella in eccesso, abbandonandoti alle storie dei 10 giovani autori emergenti o alle opere di altrettanti, bravissimi artisti.
Ma ho detto forse un watt? Intendevo mezzo. Il libro/magazine nato dalla collaborazione (e, non credo di esagerare, dall’enorme talento) di Ifix ed Oblique Studio, dopo il numero 0 ha da poco lanciato – in barba a chi ha fretta di arrivare presto ai numeri (interi) a due cifre – il numero 0,5.

Come gli elettroni, in costante movimento, Watt non è mai uguale. Se la prima uscita era in formato gigante, con copertina in cartone ed utilizzava solo il nero e il rosso (oltre al colore della pagina), la nuova si presenta con un formato più compatto, cover in tela, titolo a pressione (e ti ritrovi a girare e rigirare il volume davanti alla finestra, palpeggiandolo con fare sexy mentre i raggi del sole lo baciano in obliquo) ed un ciano che prende il posto del rosso. Il ciano – come ha dichiarato Maurizio Ceccato di Ifix, art director di e co-fondatore di Watt – come colore della paura, colore che sul nero vibra. E già il brillante/vibrante ragno in copertina doveva farmi capire che nonostante l’enorme scritta Senza Tema all’interno del libro è la paura che serpeggia, o meglio tesse la tela in mezzo a racconti ed illustrazioni, che s’intersecano in un gioco di rimandi e di specchi: cinque racconti hanno ispirato le tavole che li accompagnano; altri cinque sono invece stati ispirati e i segni sulla carta sono arrivati prima delle lettere che li raccontano.

Imperdibile, e con sole 1500 copie stampate rischi grosso, Watt è un gioiello di 208 pagine, 10 storie, 47 illustrazioni e 870 grammi di carta, tela e inchiostro da accarezzare, sfogliare, mostrare, riporre in buona compagnia al sicuro di una libreria.

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