Bestiaro del lavoro

Un coniglio che fa jogging, un serpente gelataio, un gallo skinhead, un merluzzo postino.
E ancora: la formica cuoco, il pesce martello spazzino, il gufo che fa l’impiegato sfigato, quel bonaccione del tricheco barbiere. Poi c’è la mantide cameriere, c’è il pesce spada lavandaio, la scimmia carcerata e la topolina infermiera, (sotto)pagata con “carezzine sul capino e buchi di emmental”.
Solo alla fine arriva Alessandro Ripane, che non è un animale ma un giovanissimo illustratore genovese che per colmare la mancanza di supereroi nella sua città si compra un sacco di fumetti. Poi per colmare pure la mancanza di dinosauri ed animali feroci si porta a casa pure un sacco di libri e di enciclopedie.

Un giorno Alessandro incontra quelli di Bradiponauta, genovesi pure loro, che hanno la balzana idea di lanciare un nuovo progetto editoriale. Ripane, che ormai vede supereroi e fiere ovunque, crede di trovarsi di fronte ad un branco di bradipi; addirittura bradipi di origine aliena. Nella speranza di riuscire a comunicare con loro disegna un bestiario, cercando di spiegare ai lenti e pelosi extraterrestri perché i terricoli escono di casa ogni mattina mettendosi addosso dei vestiti bizzarri, a volte addirittura delle divise, per andare a passare la maggior parte delle loro giornate da qualche altra parte, tornandosene a casa la sera stanchi e nervosi.

I bradipi rimangono esterrefatti di fronte al bestiario di Alessandro e, pur  non avendo lo stesso capito una mazza sulle abitudini dei terrestri, decidono di farci un libretto, affidando ad indigeni del posto rapiti per l’occasione (ecco la lista, se qualcuno li vede avverta le autorità: Gianluca Sturmann, Claudio Gastaldo, Giacomo Bagni, Detrocboi, Alessandro Parodi, Laura Avarino, Davide ‘Sfera’ Brancato, Diego Curcio, Francesco Margaroli, Giulio Olivieri, Stefana Bianucci, Veronica Salvini, Jessica Mazzotti) il compito di spiegare a parole quella sorta di enciclopedia illustrata che hanno per le mani.

Il risultato è il Bestiario del lavoro, splendida fanzine di 32 pagine (qua ti spiegano come acquistarla) che segna l’esordio dei bradipi nel mondo dell’editoria indipendente.
Prossimamente, a quanto pare dalla lettera che mi hanno scritto cercando di spacciarsi per normali essere umani, ne arriveranno altre.

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