Il notturno Op.9 n.2 di Chopin, in una delle sue tante varianti (il maestro polacco continuò a modificarla nel corso di tutta la sua carriera e se ne conoscono almeno quattordici), funge da ispirazione ed ideale colonna sonora per l’omonima collezione che la giovane fashion designer friulana Lucia Pontremoli ha presentato lo scorso luglio in occasione della sfilata finale degli studenti di design della moda dello IUAV di Treviso.
La collezione ideata da Lucia, che già all’epoca trovai una delle più interessanti tra quelle presentate dagli studenti, trova nuova vita nelle foto di Lorenzo Busato, che nei suoi scatti ha già dato più volte la sua interpretazione fotografica dei lavori degli esordienti, idealmente accompagnandoli attraverso i suoi scatti nel mondo della moda vera, quella degli editoriali e di una platea ben più ampia delle poltroncine sulle quali pochi appassionati (e fortunati), tra cui il sottoscritto, se ne stavano seduti ad ammirare il loro debutto.
La collezione nasce ascoltando appunto l’opera di Chopin e disegnando ad occhi chiusi, attraverso un processo sinestetico che ha prodotto i pentagrammi colorati che sono poi finiti sui capi, realizzati con tessuti per tendaggi esterni, saia di cotone utilizzata a rovescio e crêpe-cady. Linee minimali che ricordano lo stile nord-europeo e trasformano le modelle in variopinti robot che nelle foto di Busato, ambientate in una stazione dei treni affollata di uomini in movimento continuo, sono gli unici elementi immobili, insieme ai treni e alla stazione stessa, quasi a ribadire l’artificialità dei “manichini” e la loro solitudine (e qua torna Chopin ed il tumulto interiore ed appassionato del pianista solitario, in un’epoca di composizioni sinfoniche; senza dimenticare i “robotici” Daftpunk che nel loro film sperimentale Electroma inseriscono un preludio del grande compositore durante una delle scene chiave).
photos by Lorenzo Busato