La Réserve: un sasso leggero come una nuvola

Provate ad immaginare me e Francesca: io, mora con i capelli corti, perennemente spettinata, e Francesca con una massa riccia e ribelle. Siamo fisicamente diversa l’una dall’altra, ma entrambe abbiamo un carattere “difficile”,  siamo critiche e puntigliose quel tanto che basta per stressare chi ci sta intorno. Provate ad immaginarci in un centro termale cinque stelle, tra sconosciuti che non hanno la minima idea a cosa andranno incontro…
La Réserve ci ha invitate per un week-end e noi, con la speranza di non travolgere o distruggere nulla, abbiamo affrontato questa avventura senza ben sapere come sarebbe andato a finire.
Ecco i nostri racconti:

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Chi mi conosce lo sa: non amo farmi toccare da estranei, sono musona e non mi piace stare in mezzo a persone che non conosco. Socialmente sono un disastro. Vivo, il più delle volte, su un altro pianeta e quando obblighi o impegni troppo formali mi riportano con i piedi per terra, mi chiudo a riccio.
Immaginatevi la mia faccia quando Francesca mi ha detto che eravamo state invitate a La Réserve (ne abbiamo già parlato qui) a Caramanico, in Abruzzo, per qualche giorno… Un hotel con terme, massaggi e trattamenti di bellezza, il tutto in una struttura a cinque stelle. Era come se, tutte insieme, si fossero concretizzate le mie più grandi paure.
Armata di coraggio (lo so parecchi di voi penseranno che sono matta) ho preparato la mia enorme valigia – quando dico “enorme” intendo proprio grande – ed ho preso il treno che ci ha portate a Pescara, dando così inizio alla nostra avventura.

Con la testa persa in mille congetture:

Scesa dal treno, e invasa da dubbi sul da farsi, i “veneti” (Gianluca e Stefano), come li chiamavamo noi visto lo spiccato accento nordico (io sono bergamasca e la cadenza mi è rimasta nonostante gli anni passati a Bologna), che si occupano di parte della comunicazione de La Réserve, ci hanno prese e portate all’Hotel. L’atmosfera informale dei ragazzi mi ha messo a mio agio, come pure l’accoglienza nella struttura: un aperitivo per conoscere lo staff ed iniziare ad immergersi nell’atmosfera rilassata dell’ambiente.
Sono i piccoli particolari quelli che ti fanno capire che le cose in un posto vanno nel modo in cui devono andare: i sorrisi del personale dell’hotel (sorrisi veri, di quelli che ti rimangono in faccia pure quando pensi che nessuno ti guardi), la premura verso i clienti (senza invadere però gli spazi), la competenza (qualsiasi dubbio veniva puntualmente spiegato) e la complicità tra i colleghi (come fossero una grande famiglia) sono stati la colla che ha tenuto insieme questo fine settimana all’insegna del relax.
Dopo un approccio semi-imbarazzato al caftano bianco, candidamente appeso nell’armadio della stanza, e un colloquio informativo, dove sembravo Fantozzi mentre cerca di spiegare qualcosa, ho deciso, grazie ai consigli dello staff, i trattamenti da provare: Yin-Yang Sensation, bagno sulfureo + massaggio riattivante, bendaggio agli estratti vegetali e grotta termale, trattamento estetico viso o corpo, massaggio californiano e cure termali inalatorie.
Per una che era partita con l’idea di non farsi toccare e non provare nulla e ben decisa a scattare solo foto…
Iniziamo provando le piscine: quella all’aperto con acqua sulfurea calda ed vista sul parco della Majella (la struttura sorge lì in mezzo) e quella all’interno, con idromassaggio incorporato.
Dopo poco ero definitivamente sciolta ed a mio agio, come mi fossi trovata a casa mia.

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A tavola con l’Abruzzo e nuovi amici:

Menzione particolare alla cucina di Antonello De Maria, giovane chef, che ci ha viziati con piatti gustosi e leggeri.
Dalla colazione – su una bellissima terrazza panoramica, con ricco, anzi ricchissimo buffet – a pranzi e cene da leccarsi i baffi. Le zuppe sono state apprezzatissime, come pure la pasta fatta a mano e condita con prodotti a km 0 e di stagione. Pesce a volontà. Carne. Ricette locali che massaggivano, in continuità con i trattamento, le papille gustative.
Ho particolarmente apprezzato la zuppa di patate, cremosa e delicatissima, con vongole, filetti di ricciola cotti su una mattonella incandescente di sale di Cervia e i tavoli pieni di dolci dell’ultima sera: panne cotte al cioccolato, caramello, tiramisù, altri dolci al cioccolato e tutta una serie di delizie.
La passione di Antonello e della sua squadra, giovanissima e piena di iniziativa, si vede dalla cura dei piatti e dagli ingredienti usati. Da buona forchetta ho apprezzato la scelta di pani, grissini e pizze, rigorosamente provenienti da forni locali, la varietà di verdure e frutta a buffet. Il tutto annaffiato da ottimo vino e accompagnato dalla piacevole compagnia di Enzo Vaccarella, direttore de La Réserve, Cristina, esperta del territorio, Alessandro Bocchetti, addetto stampa ed esperto di cucina, e di tutti quelli (sarebbero troppi nomi da citare) che hanno allietato i nostri banchetti.
Altra nota di merito per le tisane, offerte a fine serata per favorire il relax: fantastica “Insonnia” che, come una calda coperta, ha accompagnato il riposo di due notti a Caramanico e la mitica acqua “Pisciarello”. Indovinate a cosa serve.

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Cibo e coccole per il corpo:

Il cuore pulsante de La Réserve sono i trattamenti. “Stefano è bravissimo!” è la prima cosa che ho detto appena uscita dal massaggio Yin-Yang sensation, non potevo capitare sotto mani migliori. Stefano mi ha completamente messo a mio agio e grazie alla tecnica, creata da lui dopo molti anni di esperienza maturata nel campo, che mischia diverse tecniche orientali, ma non solo, e oli caldi (anche quelli miscelati personalmente da lui). Sono uscita con gli occhi a mezz’asta e una faccia, probabilmente un po’ ebete, con un sorriso stampato in faccia… vi giuro mai stata così rilassata in vita mia!

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Dopo essere andata un paio di volte in bagno (l’acqua “Pisciarello” svolgeva il suo compito), mi sono fatta un bagno sulfureo + massaggio riattivante, bagno caldissimo in una vasca piena d’acqua sulfurea con una concentrazione molto alta. Dopo l’immersione, una bella sudata e un leggero pizzicottino alle mani e gambe, ho riattivato la circolazione grazie a un bel massaggio riattivante che mi ha dato un sacco di energia.
Nonostante l’idea di entrare in una stanza calda, con tre livelli di calore, piena di vapori termali per sudare non mi entusiasmasse, mi sono ricreduta, la grotta termale e relativo bendaggio è stato molto piacevole (sono riuscita perfino a sedermi nella seconda parte dove il calore aumenta d’intensità). Le gambe e l’addome erano state fasciate con attenzione per evitare la comparsa di capillari e per favorire la perdita di liquidi accumulati. La cosa più bella è stata vedere Francesca, sudaticcia e accaldata, intenta a resistere (chi la conosce sa che non sopporta per niente il caldo) che, come in uno specchio virtuale, mi rimandava l’immagine umida che di rimando davo di me stessa: sudata ma felice.
Oltre ai trattamenti termali avevamo la possibilità di scegliere un trattamento estetico viso o corpo, ho optato per il primo perché avevo delle macchie rosse, comparse da una decina di giorni sotto gli occhi. Marina mi ha spiegato, insieme ad una dottoressa (ci hanno fatto tutti una visita prima dei trattamenti per capire cosa potevamo o non potevamo fare), che si trattava di dermatite atopica: ho scoperto che sono allergica a dei prodotti comprati di recente. Un bel massaggio facciale, rinfrescante con prodotti “I Puri“, venduti esclusivamente da loro, è possibile acquistarli online, mi ha idratato la pelle perfettamente, attenuando il rossore (approfondirò l’argomento con un post mirato).

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Le scoperte non sono finite, ho provato il massaggio californiano, non sapevo ci fossero massaggi per il corpo di influenza occidentale, per questo ho voluto provarlo per vedere se l’effetto era lo stesso di quello provato, il giorno precedente, con Stefano. Rita, una donna che da oltre vent’anni fa questo mestiere con passione e dedizione, mi ha massaggiata da capo a piedi, ma proprio tutto il corpo, con movimenti molto fluidi, con energia. Massaggio rilassante ma intenso, mi ha sciolto i muscoli dandomi la sensazione di aver fatto attività sportiva, ma senza faticare. L’effetto l’ho sentito dopo pranzo, rilassamento più totale.
Dulcis in fundo, le cure termali inalatorie. Le acque sulfuree non hanno un odore piacevole, questo lo sappiamo tutti, ma il beneficio che danno è innegabile. Per due giorni ho fatto aerosol e docce nasali, perfette per pulire i bronchi e polmoni dallo smog e residui vari. Benefico e salutare come tutto quello che ho provato a La Réserve.

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È sempre meglio provare prima di parlare:

Da stralunata cronica, molto più in contatto con la testa che con un corpo che, errore mio, ho pensato non avesse bisogno delle coccole che ho ricevuto in questi giorni, mi sono trovata di fronte alla dura piacevole realtà: il corpo non è una macchina a cui basta cibo e acqua per andare avanti, diventa mezzo d’espressione e comunicazione, è quello che ci permette di capire se un uomo (o donna, in base ai gusti) è interessato a noi, è quello che ci fa comunicare con i più piccoli le emozioni e può dare rassicurazioni. Il corpo è pesante, è con i piedi attaccati alla terra, è come un sasso che, forte della sua massa, non vola via sballottato dai venti, senza una meta, ma leggero come una nuvola viaggia nel cielo parallelamente ai nostri pensieri.
Un’esperienza da ripetere e che mi sento, con il cuore, di consigliare a tutti.

P.S: appunti per il prossimo viaggio a La Rèserve: portare meno vestiti che tanto nella struttura si gira in caftano o accappatoio, fare il percorso nel parco della Majella che Cristina propone ai suoi ospiti e smetterla di farmi tutte queste paranoie.[/wpcol_1half] [wpcol_1half_end id=”” style=””]FRANCESCA

Quando arriva l’invito de La Réserve per l’Educational di quest’anno due cose sono certe: Marisa, che c’era andata l’anno scorso (ecco i suoi post), è assolutamente troppo incinta per ritornarci e io, pur essendo tentata dai suoi ripetuti ed entusiasti racconti sulla struttura, sto vivendo uno dei periodi più brutti nella storia della mia famiglia e non credo di essere in vena di rilassarmi e farmi coccolare.
Per fortuna però le cose migliorano ed il richiamo dell’Abruzzo vince. La conoscono in pochi questa bellissima regione, ma io no. Io la conosco bene, ho imparato ad amarla guardandola attraverso gli occhi degli abruzzesi che ho amato e che amo e ad ogni visita, compresa questa, non ho avuto che conferme. In Abruzzo tra paesaggi mozzafiato (al mare o in montagna), aria tersa e ottima cucina, a fare la differenza è il carattere delle persone e proprio attraverso le persone scoperte o riscoperte voglio iniziare a raccontarvi il mio week end a Caramanico.

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L’amica Ethel:

Lo sanno tutti, il banco di prova di ogni amicizia, anche una pluriennale come la nostra, è il viaggio e io e lei non eravamo mai partite insieme. Di base siamo diversissime: lei sempre tra le nuvole e io sempre pesantemente ed inesorabilmente attaccata al suolo; io sempre pronta a partire e a provare, accelerata sempre e comunque, lei guardinga, con il freno a mano costantemente ben tirato. Ho insistito io per fare questo viaggio insieme, sapevo che eravamo pronte a condividere quest’esperienza e non mi sbagliavo.
Le ho lasciato credere che andavamo lì solo per osservare, che potevamo anche non provare nulla, non farci toccare, ma è stato bellissimo vederla liberarsi dal suo bozzolo e diventare farfalla, sorridere entusiasta dopo ogni nuovo trattamento… La Réserve vista con i suoi elettrizzati occhi di neofita (Ethel non aveva mai messo piede in un centro benessere) è ancora più bella.
Grazie Ethel per esserti buttata!

I veneti Stefano e Gianluca:

Responsabile dell’ ufficio marketing uno e dell’ufficio stampa l’altro, incaricati di venirci a prendere alla stazione di Pescara, hanno capito subito che con me non avrebbero avuto vita facile…
Continuamente ossessionata dal “rompi palle” in agguato, non riconoscendo il numero di telefono, non ho risposto alle loro prime cinque telefonate. Solo le legittime insistenze di Ethel mi persuadono si possa trattare di qualcuno dell’organizzazione incaricato di venirci a prendere. Saliti in macchina, per loro non va molto meglio, li sommergiamo di valigie (temono che una di noi sia venuta a vivere a Caramanico?!), chiacchiere e domande.
I due, che nonostante l’inconfondibile accento veneto, si sono ormai perfettamente integrati, non si fanno impressionare da paranoie (di Ethel) e asperità di carattere (mie) e si mettono subito a loro agio, cordiali e senza troppi fronzoli. Così il percorso si trasforma in chiacchiera piacevole e alla fine anche la mia socia si rilassa.

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I cugini Enzo Vaccarella e Alessandro Bocchetti:

Direttore de La Réserve il primo, addetto alla qualità ed ai rapporti con la stampa il secondo. La loro famiglia si occupa di terme da circa cento anni, non stupisce perciò che i due siano perfetti padroni di casa, cordiali e rilassati.
Ci hanno accolte e messe a nostro agio, condividendo con noi pasti, momenti di svago e – divertiti, non senza aver almeno un po’ soffiato sul fuoco – qualche animata discussione sull’ormai annosa e un po’ noiosa questione su ciò che – in assenza dell’iscrizione ad un ordine – legittimi un blogger a scrivere.

La Dott.ssa Ivana Di Bartolomeo:

Responsabile del centro medico, professionale ed accogliente, entriamo sulla stessa lunghezza d’onda fin dalla visita medica (preliminare ad ogni tipo di percorso nella struttura), così le basta uno sguardo per capire che alla fine del Massaggio Sacro Thailandese, nonostante a parole dica di essere molto soddisfatta, sono in difficoltà. Si informa, premurosa indaga e si tranquillizza solo quando le confesso che ho una forte diffidenza nei confronti di tutti ciò che tenta di entrare – se pure attraverso il corpo – in contatto con lo spirito e che quindi le tecniche orientali, se pure eseguite con molta professionalità, nonsono proprio nelle mie corde.

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Lo staff:

Due nomi per tutti, quelli del maitre Valentina, bella e gentile, è simpatica e sorridente anche quando non è “in servizio”, sempre pronta a far fronte alle richieste – a volte un po’ strampalate – degli esigentissimi ospiti e Giuseppe, che con il suo entusiasmo ci ha accompagnate da Caramanico a Pescara nel viaggio di ritorno. Io e la mia socia a quel punto eravamo già innamorate de La Réserve, lo aveva capito anche Giuseppe, non sarebbe stato necessario aggiungere altro, ma lui ci ha tenuto a raccontare la “sua” Réserve, la “sua” Caramanico, con gli stessi toni da tifoso con cui poi ci parlato dello scudetto alla Juventus e della promozione del Pescara in serie A (di quest’ultima cosa ci saremmo accorte comunque visto il corteo festante per le strade di Pescara).

Il cuoco Antonello De Maria:

Giovanissimo (come tutto il suo staff) e timido, non ha ancora fatto in tempo a trasformarsi (e io gli auguro di non farlo mai) in uno di quei cuochi rockstar che imperversano nei programmi di cucina televisivi e che qualcuno ha saggiamente definito l’equivalente delle top model anni ‘90.

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Avvampa quanto lo intervisto, quando lo presentano agli ospiti e quando insieme ad Ethel piombiamo a sorpresa in cucina nel bel mezzo del servizio per la cena per fotografarlo all’opera. Per lui, e certamente più di lui, parlano i suoi piatti e le parole chiave sono: leggerezza, territorio e gusto. Mentre Ethel è già lì, che tenta di rifare delle sue ricette, io mi limito a rimpiangere le sue zuppe!

Lo staff tecnico:

Cinzia al Massaggio Sacro Thailandese, è il primo trattamento che faccio a La Réserve e, come ho detto qualche riga sopra, sono un po’ in difficoltà con le tecniche orientali, così lei premurosa tenta di mettermi a mio agio spiegando le tecniche che usa, raccontandomi le sue ricerche fatte anno dopo anno in Thailandia; Marina tra i trattamenti estetici che ho a disposizione opto per il peeling antiossidante al resveratrolo, ricavato dalla buccia dell’acino d’uva, è caratterizzato da azione antiossidante superiore alla media; Antonietta bendaggio e grotta termale; Emiliana, simpatica e schietta romana a Pescara, è autrice di energico massaggio Drenante Integrato che mi ha rimessa al mondo; Carmela Bagno sulfureo e massaggio riattivante.

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Le altre ospiti:

Trovo ci voglia un coraggio fuori dal comune per riunire circa 60 ospiti, di cui 40 giornaliste (vabbè facciamo 38 giornaliste e due blogger “senza titoli e infiltrate”, almeno così ci ha definito qualcuna delle presenti) due o tre giornalisti e 15 accompagnatori (fidanzati, mariti e compagni) , chiuderli insieme in una bellissima struttura, circondata dalla Majella, e farli partecipare ad un Educational, ma evidentemente agli abruzzesi forza, coraggio ed una buona dose di pazienza non mancano.
Quanto a me, lo confesso, sono stata assalita da una leggera ondata di panico quando ho appreso con quante donne avrei dovuto condividere l’esperienza… e onestamente, tranne qualche rarissima eccezione, non mi sbagliavo!
Sarà il retaggio dei tre lunghissimi anni trascorsi in un collegio femminile ai tempi delle medie, rinchiusa dal lunedì al venerdì con altre 150 ragazze e 20 suore, ma troppe donne insieme mi procurano l’orticaria, specie se costantemente in caftano e accappatoio bianco, impegnate a scrutare come sotto un’enorme lente di ingrandimento, ogni minimo difetto della pelle o del fisico della vicina di postazione. Commenti ad alta e bassa voce, malignità e qualche ostilità a viso aperto certo non sono mancati, ma non sono bastati a rovinare un week-end che altrimenti sarebbe stato perfetto.[/wpcol_1half_end]

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