7 opere e 7 domande, alle 7 di mattina, ad illustratori che si svegliano presto o non sono ancora andati a dormire.
Oggi è la volta di Marco Piunti.
Ciao Marco, di dove sei, quanti anni hai e da quanto fai l’illustratore?
Ciao! Sono nato a San Benedetto del Tronto ma attualmente vivo a Milano dove nebbia, smog e semi di pioppo ostruiscono i pori dell’immaginazione. Faccio l’illustratore da quando mi sono autoproclamato tale – circa un anno – ma potrei definirmi ladro di nani da giardino o supereroe con lo stesso grado di accuratezza.
Ah!, ho trentun anni.
Matita o penna grafica?
Entrambe, ma più la seconda.
Cosa fai quando non disegni?
Oltre alla bulimica ricerca di input artistico-letterali, obbligatori per chiunque svolga un lavoro “creativo”, attualmente nutro un modesto interesse verso la frenologia applicata ai cani.
Cosa c’è sulla tua scrivania?
Il portatile, una lattina di CocaCola – vuota, maledizione! -, un astuccio contenente matite, del tabacco ed un cospicuo numero di briciole di dubbia provenienza.
Sono quasi straniato da questo ordine, capita raramente.
Un disegno pesa quanto…
…la sua efficacia. Più è pesante, meglio scuote, meglio rimane stampato nella memoria di chi lo osserva.
Un libro di cui vorresti illustrare la copertina e un film di cui vorresti fare il poster.
Domanda difficile. Dico i primi che mi vengono in mente.
Un libro: Guida Galattica per Autostoppisti.
Un film: Titanic, sai che visibilità?
Un illustratore o un’illustratrice che mi consiglieresti?
Paola Rollo e Serena E. Kippenbergen.