Nome francese da capogiro (in tutti i sensi) per un marchio tedesco con base a Monaco di Baviera (dove evidentemente di mal di testa se ne intendono dato che proprio lì mi hanno dato la ricetta per la felicità del giorno dopo, ovvero un toccasana per i postumi di serate finite con i gomiti troppo in alto: un integratore di sali minerali – va bene uno qualsiasi – da prendere prima e dopo, ed eliminare se non l’ovattamento cerebrale almeno l’emicrania fastidiosa che ti fa maledire per primo il sole e poi tutti gli astri del firmamento e i santi e gli angeli e l’universo tutto che per note e meno note leggi della fisica congiura contro di te dal strillo della sveglia in poi).
J’ai mal à la tête – e per questo porto il turbante e faccio questa faccia, sembra dire il modello – è un’idea della fashion designer Anja Pawlik che dopo tre anni di lavoro per Marcel Ostertag ha deciso di fondare un marchio tutto suo che esordisce con una collezione maschile primavera/estate piena di capi morbidi, pantaloni a vita alta, bomber fiammeggianti, parka pastello, intrecci vs. linee pulite, fachiro contemporaneo vs. Ryan Gosling dopo un’operazione al cervello.