Smell Festival 2012 | trailer

Che profumo avrà il mondo domani? Immagina di scendere a volo d’uccello sulla città, girare attorno a un punto immaginario, con i palazzi e le case e i parchi che lentamente vorticano attorno a te e le strade che già pulsano di auto come sangue, il flusso interrotto solo da un semaforo, gli uomini-formica che sciamano fuori dalle loro celle e iniziano a lavorare o semplicemente andarsene in giro senza scopo alcuno (anomalia umana, questa, esattamente come la risata: l’istinto ti “i(n)scrive” in una società, la cultura ti fa venir voglia di uscirne); immagina di scender giù verso i tetti, passare davanti alle finestre, poter sentire l’odore del mattino nelle case, le sue mille variazioni sul tema (caffè, pane tostato e burro fuso, piatti sporchi, profumo da supermercato, lenzuola inumidite da un sonno agitato o da una malattia, un concerto di sciacquoni che ripuliscono via contemporanee evacuazioni, l’odore di bucato fresco, la menta e il basilico su un terrazzino, una nuvola di fritto) poi giù a pelo della strada, i gas di scarico che come correnti marine scivolano e turbinano gli uni sugli altri, l’erba di un parco bagnata dalla rugiada, l’odore di bruciato di una sigaretta spenta male, la terra gonfia e umida, la cacca di un cane e il profumo da 120€ di un padrone maleducato, una canna che si consuma in mezzo a parole dimezzate e pensieri semplificati, un tombino e il sapone del camioncino che lava le strade; le bancarelle del mercato, tra i vicoli, e le cassette di pesce fresco, le canocchie che si muovono ancora, le squame d’argento delle spigole e quelle dorate della boba; il pane del fornaio, poco più avanti; all’angolo un rivolo d’urina che finisce fin quasi tra i i vasi pieni di tulipani e di gerbere della fioraia lì di fronte; riprender quota e puntare verso il sole che segna già le dieci, sorprenderti per il profumo del sale che riesci sentire pure con la lingua, gelosamente racchiuso come in uno scrigno dalle goccioline d’acqua che le nuvole hanno rubato al mare durante la notte, prima di chiedere un passaggio allo scirocco.

Fermati lassù, se puoi, e dimmi che odore ha una città, che odore ha il tuo mondo oggi. La vita imputridisce, si scompone e si semplifica, i batteri innescano la fermentazione e spezzettano le molecole rilasciando gas che sanno di ammoniaca, di zolfo, di burro rancido. Ma dal fermento nasce nuova vita, un nuovo giorno, nuovi profumi, in un ciclo (forse) infinito (che odore ha una stella quando esplode?).
L’odore è pura chimica; il profumo e la puzza, cultura. E il benessere, come sempre accade, nasce dal sapere. Un’educazione al profumo è un’educazione al viver meglio: apre nuovi “cassetti” nella mente, allarga la sfera di percezione, può aiutarti a dire che profumo ha un’alba. Di cosa sa il futuro.

Lo Smell Festival è in arrivo.

Un messaggio

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