Le 100 cose che hanno cambiato…

Sono quei classici libri che compri e sfogli, mediamente soddisfatto, per metter via poco dopo e fare “mucchio” in libreria, nel ripiano giusto (diviso per argomento, casa editrice, colore: sta a te decidere).
O appoggi sul tavolino da caffè, a prender polvere insieme a september issues vari, formato gigante, praticamente intatti ma “altamente simbolici” di quel che sei e cosa ti piace, prima della lucidata e della messa in disordine controllato prima dell’arrivo di qualche ospite.
Letture poco o per niente impegnative da regalare, magari, con lo sguardo soddisfatto di chi crede d’aver azzeccato il regalo giusto per quel pozzo senza fondo di libertà creativa che non ha eguali nell’universo conosciuto ed hai la fortuna di avere come amico e guarda-che-roba-figa-mette-su-facebook-ah-come-lui-non-ce-ne-sono (ma come l’altro amico, il cantautore-non-capito, tutti ne hanno uno).

E se fino ad ora la serie 100 ideas that changed… della casa editrice americana Laurence King Publishing ha accontentato cinefili e videomakers, architetti e modaioli (o amici di), ora è la volta dei graphic designers.
L’intera serie è disponibile pure in italiano, edita da Logos (cinemaarchitettura, modagraphic design), ma visto che non si tratta di letture così complicate consiglio la versione inglese – soprattutto da regalare all’amico – che ti (e lo) farà sentire più internazionale.

Il reggiseno come il 3D, i giochi d’ombre come l’arco…

co-fondatore e direttore
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