Veuve Clicquot Invitation to Rio de Janeiro #3

Nel post precedente ho scritto che non è il ballo presso il Palace Hotel di Copacabana ciò che porterò per sempre nell’archivio dei miei ricordi di questo viaggio in Brasile, allora cosa?
Molto semplice i colori, le voci, la musica ed il viso allegro delle persone al Sambodromo di Rio de Janeiro durante le due serate della Samba Parade a cui ho partecipato grazie e Veuve Clicquot.

E quando dico partecipato, per favore non sottovalutatemi, non pensate che io sia stata lì per un’oretta a serata giusto il tempo di farmi un’idea, io sono una professionista e prendo molto seriamente ogni impegno, perciò sono rimasta lì a shakerare il sedere a ritmo di Samba (speravo che per magia si trasformasse in una delle meravigliose sculture naturali che avevo costantemente davanti agli occhi, ma nada!), a bere flûte di Veuve Clicquot e litri di acqua naturale (non di solo champagne vive una donna, specie se il caldo non perdona neanche durante le ore notturne), fare foto e a spalancare gli occhi ammirata per ogni singola scuola, ogni singolo carro, maschera e fuoco d’artificio dalle 9,00 di sera alle 6 del mattino per ben due sere di seguito.

Ogni anno a Carnevale presso il Sambodromo di Rio scendono in competizione le 13 scuole di Samba più brave e famose e vengono giudicate dai giudici (ex ballerini, coreografi e comunque esperti di musica e samba) in base a ben 10 parametri. In pratica ogni scuola ha circa un’ora per sfilare a ritmo di Samba lungo i circa 700 metri del Sambodromo, una struttura architettonica costruita nel 1984 su progetto dell’architetto Oscar Niemeyer espressamente per ospitare questa manifestazione.

Il tifo e la partecipazione del pubblico (85.000 spettatori paganti) sono quelli tipici degli stadi di calcio e non crediate che il pubblico sia composto da danarosi turisti stranieri in vena di esotismo, la maggior parte sono brasiliani che, bimbi piccolissimi al seguito, si godono le loro vacanze (nei giorni del Carnevale in quelle latitudini si ferma tutto: uffici, scuole, traffico… ) e ballano fino al mattino tifando e cantando a più non posso.
Anche tu pigro lettore puoi decidere di partecipare alla parata come comparsa, ti basta prendere qualche migliaio di Euro necessario all’acquisto del costume ed il biglietto di andata e ritorno per il Brasile. Credo però ti necessiti un bel po’ di allenamento perché bisogna marciare a ritmo per un’ora intera. Ogni scuola di Samba si gioca un anno intero di lavoro in quell’ora di sfilata e non lascerà che tu rimbambito europeo che balli come avessi due piedi sinistri spuntato da chissà dove incasini tutta la loro coreografia.

Qualcuno alle fine della seconda serata, quando ormai eravamo senza forze e senza voce e ci trascinavamo nello stand occupato dal Veuve Clicquot Bar come delle amebe, mi ha chiesto se mi fossi divertita più lo scorso settembre a Goodwood o a Rio. Lì per lì non ho saputo dare una risposta adeguata, come si fa a scegliere tra due esperienze uniche , esperienze che tutti dovrebbero/vorrebbero fare almeno una volta nella vita, condivise con persone speciali come quelle che costituiscono la “mia famiglia Veuve Clicquot”, quando sei ancora drogata di adrenalina?
Per la verità non credo di aver una risposta neanche ora, che ne dici se ti rispondo alla prossima ;)

p.s. Per la cronaca, quest’anno ha vinto la scuola Unidos da Tijuca, per cui anche la sottoscritta influenzata da un loro entusiasta supporter, ha tifato!

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