Issues | Ruiné


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«La storia futura non produrrà più rovine. Non ne ha il tempo» sentenziava l’antropologo francese Marc Augé nel suo Rovine e macerie, interessantissimo saggio sul tempo e la sua fragilità.
Saranno d’accordo con lui i tedeschi di Ruiné, magazine che attraverso foto, illustrazioni, arte e mini-saggi analizzano numero dopo numero l’avvicinarsi del genere umano ad un inevitabile punto zero, un’inarrestabile caduta (che porterà alla fine? ad una rinascita? se lo chiede il mondo intero alle prese con le profezie che ciclicamente si riaffacciano nell’immaginario comune, spinte dai media che ci speculano ridendoci sopra, in epoche come quella attuale in cui il senso di decadenza – morale, politica, economica – puoi sentirlo vibrare nell’aria) che lascia dietro di sé prove evidenti da andare a cercare nei dettagli apparentemente insignificanti come nei grandi temi esistenziali.

L’ultimo numero di Ruiné, il terzo, 104 pagine a colori in formato A4 e testi in inglese/tedesco, indaga su come l’architettura e la cultura digitale (che come le opere fisiche dell’uomo lascia dietro di sé macerie, ma immediatamente cancellabili con un colpo di mouse o un virus che si autopropaga) influiscano sul crescente senso di solitudine dell’uomo.

[/wpcol_2third] [wpcol_1third_end id=”” class=”boxdx” style=””]VEDI ANCHE

✎ Rovine e macerie
di Marc Augé
Bollati Boringhieri 2004

♬ Strategien gegen architekturen
Einstürzende Neubauten 1983[/wpcol_1third_end]

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