Natale11 | la gift/share list della redazione

FRANCESCA ARCURI

1. Per amici, parenti e conoscenti la parola d’ordine è riciclate. Non parlo (ma è ovvio che dovete fare anche quella) di raccolta differenziata, parlo di riciclare le cose che non utilizzate. Aguzzate l’ingegno, regalando loro una nuova vita, su queste pagine gli spunti interessanti non mancano. Se proprio non riuscite a trovare un nuovo uso, siate generosi e donate/scambiate. Quello che non serve a voi, può far felice qualcun altro!

2. A figli, nipoti, fratelli minori e cugini piccoli regalate il piacere della lettura. Non solo libri, certo quelli non fanno mai male e non bastano mai, ma la cosa più preziosa è il tempo e la passione nel leggere loro ad alta voce. Alice, mia cugina ora sedicenne, ringrazia ancora per le ore che ho passato a leggere per lei ad alta voce fin da quando aveva pochissimi mesi.

3. A fidanzati/fidanzate mariti/mogli o quel che è, lo ammetto non sono molto pratica dell’argomento, ma un consiglio comunque ve lo voglio dare: ascoltatelo/ascoltatela.
Non sarà sufficiente spendere migliaia di euro, se non vi siete presi la briga di ascoltare, intuire e ricordare ciò che piace al vostro partner. Da un regalo “sbagliato” spesso si capisce quanto poco l’altro ci conosca o che visione “distorta” abbia di noi. Perciò non rischiate!

4. A voi stessi concedete un po’di tempo da dedicare ad un’attività sportiva. Ricordate: mens sana in corpore sano. Perciò sport e movimento, che non vuole dire per forza palestra scintillante, club esclusivo, tutina Haute Couture e scarpe performanti. A me, per esempio, basta camminare per un’ora ogni mattina percorrendo 6/7 km a passo veloce. Voi trovate l’attività che vi è più congeniale e destinate almeno 3 ore alla settimana per praticarla, ne trarrà giovamento il vostro umore e tutto il resto di conseguenza!

MANUELA COSTANTINI

Lo Spirito del Natale per me brilla di luce pallida, ma quest’anno, quel poco che solitamente mi coglie, mi ha preso già a metà novembre, quando con due colleghe sono andata a casa di un’altra collega ad intrattenere il suo bambino di sei anni con i lavoretti di Natale in stile Art Attack.
Vederlo pronto di tutto punto, con tanto di albero dotato di palla sonora con jingle natalizio a ripetizione e glitter colorato da incollare sulle sagome di cartone, mi ha fatto capire (il che non è a tutti gli effetti una rivelazione) che mettere a disposizione il proprio tempo è un regalo che non passa mai di moda, perciò quest’anno, oltre ad impegnarmi per trovare il modo di condividerne di più con le persone vicine, ho promesso a me stessa che ne troverò dell’altro per fare pensierini particolarmente mirati.
Ovviamente, per non farsi fagocitare dai serpentoni dello shopping cittadino, la via preferenziale è una sola… lo shopping online in pausa pranzo, ma il problema è che non si può esser sicuri sui tempi di consegna, a meno che non ci si attrezzi con svariati mesi di anticipo.
Ecco allora qui di seguito la mia lista di regali ibridi, a metà tra “valore tempo” e regalo oggetto:

1. Un gioiello di Paola Mirai ad alcune mie colleghe: “Oro Trasparente” a chi confonde la creatività con la fantasia.

2. Una chitarra- cupcake di Celentano Wood Works (che il nome sia tutto un programma?) alla mia coinquilina Francesca, che dopo aver imparato a suonare Over The Rainbow con l’ ukulelele, ha bisogno di dotarsi di ben altri mezzi (e noi di ben altri tappi).

3. Granoturco canditobon- bon sushi-shaped (ma solo in formula all you can eat) e Bonjerie a profusione a tutte le altre, perché in una qualunque convivenza, le caramelle sono un ottimo presupporto per rinsaldare  i rapporti e soprattutto fanno ridere (anche i dentisti).

4. Per tutte c’è in serbo comunque una lezione di cucina sulle tipicità regionali delle Marche (la mia regione) tenuta dalla sottoscritta, con annessa cena prenatalizia di scambio di auguri e cotillons.

5. Dei gemelli giapponesizzanti per ricercate e impeccabili tenute da ufficio, una rassegna 24 ore su 24 no-stop dei migliori talk show di intrattenimento politico (anzi no, adesso si dice tecnico) sulla crisi e un nuovo curriculum per sondare il mercato del lavoro al mio fidanzato, perché un piede sul mercato è buona norma tenerlo sempre!

6. Un pacchetto di sistemi di magic key-words con refusi a chi si sente un cavaliere errante da troppo tempo e vuole arrivare da qualche parte.

7. Una collana con vecchie montature di occhiali di Lamù Vintage a tutti quelli che sono stufi di sbagliare frequentazioni e si sono portati avanti coi buoni propositi per il nuovo anno.

8 Una spilla sentimentale personalizzata alla nonna, scovata fortuitamente su Etsy con la sua data di nascita come motivo decorativo (sì vabbè, mia nonna non si chiama Mary, ma questi sono solo dettagli e dopotutto mia nonna è una tipa che sa guardare oltre).
NB: quest’ultimo regalo è adattabile a tutte quelle persone che vedono nella distonia e nell’eccezione un valore aggiunto e non una limitazione.

IRENE GASPARELLO

1. Il regalo migliore che potete fare a un amico o a un’amica è quello di fargli conoscere Frizzifrizzi.

2. Il regalo migliore che potete fare a voi stessi è approfondire la conoscenza di un prodotto che avete scoperto su Frizzifrizzi.

3. Il regalo migliore che potete fare a me è regalarmi uno qualsiasi dei prodotti che avete visto su Frizzifrizzi!

4. Il regalo migliore che potete fare a un vostro nemico è nascondergli l’esistenza di Frizzifrizzi e poi parlargli ininterrottamente di cose di cui lui non conosce l’esistenza (e di cui voi sapete tutto, grazie a Frizzifrizzi!).

5. Il regalo migliore che potete fare a un vostro amico designer/stilista/fotografo è consigliargli di visitare Frizzifrizzi, di modo che si renda conto che c’è ancora spazio per i mestieri artistici (e, soprattutto, per chi li sa fare!).

6. Il regalo migliore che potete fare agli altri lettori di Frizzifrizzi è condividere i nostri contributi attraverso tutti i social network.

7. Il regalo migliore che potete fare a tutti coloro che lavorano per Frizzifrizzi è segnalare loro eventi, curiosità e marchi che vi piacciono.

8. Il regalo migliore che potete fare a Frizzifrizzi è continuare ad interessarvi di prodotti originali creati e distribuiti da artisti giovani per un pubblico sempre aperto alle novità e all’innovazione.

ETHEL MARGUTTI

Quest’anno mia figlia ha tre anni e sa che un omone paffuto, Babbo Natale, le porterà dei doni. Per regalo mi ha chiesto un paio di forbici visto che quelle che aveva in plastica le si sono rotte tra le mani, alla sua richiesta mi sono domandata quanto le interessino tutti i giochi che i nonni, gli zii, amici e noi genitori le compriamo ogni anno.

La gioia che la mia piccola ha nel ritagliare un disegno, accartocciarlo e darmelo come regalo non ha prezzo è grazie a questo che come regalo di Natale quest’anno ho deciso di offrire il “mio tempo” alle persone a me più care per “fare” delle cose con loro: cucinare una torta con mia madre che è convinta di non saperle fare (e poi mangiarla insieme davanti ad una tazza di tè), ridipingere un vecchio mobile della zia che si lamenta sempre che le cose intorno a lei cadono a pezzi (e sopportare per una volta le sue lamentele), aiutare un cuginetto a fare le tavole di disegno geometrico (sperando di ricordarsi ancora come si usa la squadra e il compasso) e sedermi accanto a mia figlia e insegnarle ad usare le forbici senza cercare di correggerla se va storta o taglia di netto un suo piccolo capolavoro, ma di godermi ogni attimo con lei.

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co-fondatore e direttore
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