Non chiedere mai a Paula Scher di disegnarti un mappa per arrivare, chessò, dal benzinaio o dal migliore kebabbaro della città (in una di quelle dove non intendono farli chiuder tutti): lei è bravissima, intendiamoci, ma è anche chiaro che ci metterà una vita vista la sua mania di scrivere tutto il possibile (e il visibile) immaginabile (e leggibile).
Quindi: per una mappa al volo meglio la cara vecchia carta e penna ed un amico che magari non saprà disegnare ma se conosce la zona e riesce ad abbozzare due linee è grasso che cola; per una raccolta di mappe illustrate – o meglio scritte – da farti strabuzzare gli occhi e perdere la bussola c’è Maps, libro appena uscito che raccoglie il meglio delle opere cartografiche della grande vecchia (anche se detto di una signora suona male) del graphic design americano.
