Il bon ton un po’ bohemian rock del filo di perle di Sabina Kasper

Per un filo di perle di Sabina Kasper,  potrei anche contravvenire ai miei principi in materia di gioielli, il primo dei quali nega autonomia decorativa (e già l’aggettivo “decorativo” ha sempre valenza un po’ spregiativa) proprio al filo di perle, regalo impersonale molto appropriato e sempre apprezzato che fa fare bella figura alla madrina, alla cugina e alla collega, ottimo a completare sottotono il look della donna dal battesimo alla pensione.

Premesso che per il mio gusto un po’ tridimensionale può fregiarsi del titiolo di “perla” solo “La Peregrina” con le sue sorelle, davanti a tutte le altre più abbordabili e coltivate perle e perline tiro dritto sbadigliando.
È innegabile però che un sobrio gioiello di perle al collo in qualunque ufficio appaga l’ordine estetico e il colpo d’occhio, perciò anch’io, se proprio voglio sentirmi outstanding per un giorno, mi ci rassegnerò, ma almeno che sia di Sabina Kasper.

Ma cosa potrebbero dire mai i miei colleghi vedendomi arrivare un mattino illuminata da un filo di perle e da uno dei miei più angelici sorrisi?
Mmm, probabilmente che voglio una promozione e che per ottenerla non ricorrerò a toni sommessi… anche se  purtroppo la promozione potrebbe essere  il requisito indispensabile per poter acquistare persino le perle della Kasper, visto che sono in vendita all’Ostentatoire di Parigi!
Vabbè ho capito, nell’attesa modifico con gli acrilici quelle mie della prima comunione.

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