Se le riviste hanno la pelle, indossano abiti che le coprono, portano creme che le mantengono giovani (in apparenza), sfoggiano firme a certificarne l’autorevolezza, cercano in tutti i modi di abbellire il guscio per nascondere quel che c’è dentro (che a volte è poco, a volte è vecchio, a volte è niente), l’altro lato dell’editoria è fatto da corpi nudi, cicatrici in evidenza, al limite pure squame. Che nascondono altre squame: una sopra l’altra, mobili e flessibili, si proteggono a vicenda come piccoli scudi. Sotto, la ciccia. Che in Squame, nuova fanzine “di esperimenti grafici e di testi poetici e/o deliranti” di certo non manca.
Il primo numero, 40 pagine in b/n, copertina a colori de Il Pistrice, formato A5, ti aspetta (no, non in pescheria).
E costa meno di un chilo di sardine.