Di fotografi che lavorano sulle ombre ce ne sono, e ce ne sono stati, un’infinità: dai ritratti parigini di Brassaï, con i soggetti che a malapena escono dal buio, sorta di riflettore al contrario, al “bordo” da flash da compatta di Terry Richardson.
Per quanto riguarda il design – anche se probabilmente mi starà sfuggendo qualcosa, non divoro oggetti ed interni come mi nutro, invece, di fotografia – è invece la prima volta che vedo un progetto simile a quello degli olandesi di Studio Marte, che in sedie, scale, forbici e cestini rendono materiale anche l’ombra.
Basta una luce, poi, per “svegliare” le vere ombre e magari nella prossima serie daranno corpo anche a quelle.
