Prendere alla lettera quel primavera-barra-estate e fare un salto mortale concettuale semplicemente scambiando tra loro un paio di preposizioni: non più abiti ed accessori per l’estate ma abiti ed accessori (fatti) di estate.
Che sarebbe più o meno come – se solo si potesse – usare il sole come una matassa o un rocchetto di filo, tesserlo tra le nuvole mentre un vento caldo che arriva dal mare, soffiando, lo rende simile all’acqua, una texture “mobile” che s’increspa e s’appiattisce, controllatamente si agita in piccole onde regolari o si raggrinzisce come un vetro rotto prima di sbuffare in mille schizzi, che ti sembra di sentirlo, il mare tra le labbra, mentro il succo zuccherino di un cocomero o l’aspra dolcezza di un arancia ti scende in gola ed è come mangiare pezzetti di sole.
Ecco, se solo si potesse…
Vivetta, però, con la sua collezione SS2012, c’è andata davvero, davvero vicina.