Di lei so solo che è losangelina e che come una miriade di grafici, illustratori, collagisti, fotografi, fanzinari, t-shirtai, jewelry designers e micro-brands vari prima di lei hanno già fatto, ha deciso di cavalcare la lunga onda poligonale fatta di loghi, stampe, gioielli, nomi triangolari/piramidali.
Come chiamare, quindi, un nuovo, “etsycentrico” marchio di gioielli fatti a mano? Ovviamente Pyramide.
Le creazioni però non sono niente male, tra collane minimali in ottone con bande colorate in seta, ispirate ai quadri di Rothko, piastrine dipinte a mano e (su questo potevi scommeterci una settimana di ferie) triangoli invertiti vagamente faraonici.