Dopo averci raccontato la storia di Maserati e averci fatto visitare in esclusiva lo stabilimento, siamo stati coccolati a dovere con una cena all’Osteria Francescana.
Sinceramente ci ho pensato un poco e ho deciso che non potevo non dedicare un post intero a quest’esperienza che – credo – capiti una sola volta nella vita (o due, dipende dai casi); per cui ora vi beccate il report della favolosa cena con il patron Massimo Bottura; se non vi interessa, pazientate qualche giorno che poi ritorno a parlare di vroom vroom e cerchioni.
Dunque, se mi conoscete almeno un pochino, sapete che oltre ad avere una genuina passione per il web e google, ho un grande amore per il cibo. Non sono una critica gastronomica, quindi lungi da me il dare giudizio sui piatti di un genio, vorrei solo riproporvi le sensazioni di questa favolosa cena in compagnia dello staff Maserati e presentata dallo chef in persona.
Avevo già assaggiato qualche suo piatto in altre occasioni ed ero stata veramente fulminata dalla sua lingua del mondo assaggiata a Le Grand Fooding, immaginate l’emozione di sentirlo raccontare con passione la nascita dei suoi piatti.
Procediamo quindi con ordine.
Bottura ci racconta per filo e per segno il menu che andremo a degustare. Partiamo dal Ricordo di un panino alla mortadella (la spuma era delicatissima!)
Croccantino di foie gras con cuore di aceto balsamico: delicatissimo. La tostatura delle nocciole e delle mandorle che avvolgevano il foie gras sotto forma di granella si sposava magnificamente con il foie gras.
A seguire un tortino di porri con tartufo bolognese
e le cinque stagionature di Parmigiano Reggiano in consistenze e temperature: dalla cialda, alla mousse, alla crema; a piccoli cucchiai ogni volta un’esperienza diversa.
Ecco poi la compressione di pasta e fagioli in cui, spiega lo chef, ha inserito la ricetta dei maltagliati con la crosta di parmigiano della nonna
Cotechino e lenticchie in pasta da assaporare tutto l’anno
E ora un’altra delizia da leccarsi veramente le dita (lo dicevamo giusto con Sybelle): mora romagnola laccata da aceto balsamico di Modena, una tenerezza e una dolcezza davvero inaspettate.
Siamo quasi alla fine, lo giuro. Ovviamente avevo grande attesa sul dolce. Dopo aver saputo che avrebbe preparato una rivisitazione del tiramisù quasi avevo un mancamento. Sappiate che il tiramisù è uno dei dolci che non mi piace per nulla, ma quello che ha fatto Bottura è tutt’altro, fiù.
Si tratta infatti di un mascarpone homemade e pasticciato di una delicatezza incredibile:
Un sogno.
Preparatevi che ho da raccontarvi ancora i test drive!