7am | Michela Picchi

7 opere e 7 domande, alle 7 di mattina, ad illustratori che si svegliano presto o non sono ancora andati a dormire.
Oggi è la volta di Michela Picchi.

Ciao Michela, di dove sei, quanti anni hai e da quanto fai l’illustratrice?
Ciao Frizzifrizzi, sono di Roma, ho 23 anni e  praticamente disegno da  sempre.
Da qualche anno, avendo iniziato a studiare grafica, i miei disegni si sono trasformati in illustrazioni vettoriali  e da qui la mia passione si è tramutata in ciò che vorrei fare più o meno per tutta la vita.

Matita o penna grafica (che materiali usi per il tuo lavoro)?
Fondamentalmente nessuna delle due: non ho mai imparato ad usare la penna grafica e da un paio d’anni ho smesso anche di disegnare prima gli schizzi a mano per poi vettorializzarli. Visualizzo in mente l’illustrazione e parto subito con le prime linee vettoriali che piano piano si evolvono.

Cosa fai quando non disegni?
Quando non disegno mi dedico a tempo pieno alla grafica, collaboro a vari progetti di amic quali Hell, Yes! Records in qualità di grafica, e Cosebelle Magazine come illustratrice.
Sono molto poliedrica e mi capita di passare da progetti fotografici a quelli grafici in pochissimo tempo, mi lascio veramente ispirare da qualsiasi cosa catturi la mia attenzione.

Cosa c’è sulla tua scrivania?
Sulla mia scrivania di norma c’è un vero caos, tra cui: una collezione di riviste come IL, Wired e Monocle e le loro infografiche, colori e flyer sparsi, smalti ed il mio ciondolo prismatico con cui ho creato un progetto fotografico, l’ultimo vinile dei Moon Duo e di Caribou, l’ipod, una moleskine, varie collane appese a cascata alla lampada, varie (troppe)  multe da pagare, anelli, occhiali, cellulare, e potrei continuare all’infinito. Come puoi ben vedere, ho un problema serio con la mia scrivania.

Un disegno pesa quanto…
Secondo me 21 grammi.

Un libro di cui vorresti illustrare la copertina e un film di cui vorresti fare il poster.
Uno dei libri a cui vorrei illustrare la copertina è Norvegian wood di Murakami Haruki, libro che adoro. Un film di cui vorrei fare  il poster è di sicuro Lost in Translation.

Un illustratore o un’illustratrice che mi consiglieresti?
Sono innamorata per lo più di illustratori stranieri, come Till Hafenbrak, Stuart Kolakovic, Edward McGowan e Mikey Burton. Di italiani trovo stupende le illustrazioni di  Olimpia Zagnoli.

Un messaggio

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