Trade School Milano

Gli americani sanno come rendere neutra, pulita e luccicosa qualsiasi cosa. Anche il baratto.
Riescono a brandizzare, ad avvolgere in una pellicola di hype, a rendere eperienza esclusiva e desiderabile anche qualcosa che esiste dalla notte dei tempi come il mettere a disposizione le proprie conoscenze per insegnare, dietro pagamento “in natura” – con il baratto, appunto – pratiche e teorie ad un pubblico che non vuole, per questioni economiche (in origine) o per sperimentare un’alternativa a costosi corsi privati, aprire il portafogli.
Niente di nuovo sotto il sole: dalle nostre parti i Centri Sociali cose come queste le fanno già da tempo ma servivano un gruppo di hipsters newyorkesi per ripulire tali attività da ogni patina ideologica, svecchiarle e renderle appetibili ad un pubblico che vuole sentirsi contro, ma oltre.

Ed è qui che entra in gioco la Trade School, progetto americano che si è (re)inventato la scuola basata sul baratto, dove chi vuole e chi sa può organizzare corsi su qualsiasi cosa gli venga in mente, ricevendo in cambio qualcosa, qualsiasi cosa, fuorché del denaro.
Da New York ora il progetto arriva a Milano per tre settimane, dal 3 al 25 maggio, durante le quali chiunque può proporre corsi o parteciparvi.

La Milano Trade School è organizzata da tre creativi – Danila Pellicani, designer del prodotto, Serena Schimd, designer di interni, ed Alessandro Contini, interaction designer – e supportata da The Hub.
Per chi volesse in qualche modo partecipare, sul sito ci sono tutte le informazioni.
Mentre se sei in vena di generosità puoi finanziare il progetto attraverso la piattaforma IndieGoGo.

Un messaggio

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