Perrier-Jouët 200th Anniversary Party | The legacy e Daniel Arsham

Dicono quelli di Perrier-Jouët, credo a ragione, che il loro plus è l’arte!
Se è vero che sono centinaia i produttori di Champagne, sono circa 20 quelli che commercializzano la preziosa bevanda all’estero, tra questi 20 la Maison Perrier-Jouët fa parte di quell’élite dotata di qualità straordinaria, prestigioso passato ed in più dell’arte.

Era il lontanissimo 1902 quando la Maison decise di “abbinare l’arte agli affari” e commissionò al mastro vetraio Emile Gallè una decorazione che caratterizzasse le bottiglie di Champagne formato Magnum. Presero così corpo i celebri anemoni.
Fiori che ora sono l’emblema di Perrier-Jouët , come l’Art Nouveau ne è il linguaggio estetico.

Come ho già detto lo Champagne è per Perrier-Jouët un living process, per cui anche le collaborazioni artistiche non si sono mai fermate, ma anzi si susseguono anno dopo anno sperimentando sempre nuovi codici.
Per il 200 anniversario il filo conduttore scelto è Living Legacy ovvero il legame tra passato illustre e presente e tra questo e il futuro. Concetto reso chiaro anche grazie alle foto realizzate dallo studio Harcourt di cui ho già parlato .
Il fiore all’occhiello però è sicuramente Perrier-Jouët Bi-Centenaire, la bellissima collaborazione con il giovanissimo artista americano Daniel Arsham. A Daniel è stata commissionata la creazione di due sculture gemelle, preziose scatole che devono contenere due bottiglie Magnum di Belle Époque Cuvée del 1998. Ci sono 100 copie di queste scatole e possono essere acquistate da altrettanti fortunati per la cifra di 10.000€ ciascuna.

Il danaroso e fortunato amante dello champagne che acquista, porta a casa una delle due Magnum di Perrier-Jouët Belle Époque 1998 ed un suo ancor più fortunato discendente riceve in eredità – in un tempo massimo di 100 anni – la gemella di questa bottiglia che fino ad allora sarà custodita in una cella blindatissima nelle cantine Perrier-Jouët di Épernay.
La bellissima scultura-culla creata è allo stesso tempo testimone del mondo dell’artista americano e preziosissimo contenitore che protegge le altrettanto preziose bottiglie.
Inoltre, al momento dell’ordine, al proprietario viene consegnato un bellissimo quaderno in pelle – questo c’è l’ho anche io! – in cui poter annotare i suoi pensieri, le sue memorie o le volontà da tramandare all’erede.

Al tatto la scultura ha una texture fantastica, una resina quasi vellutata che ti fa venir voglia di tornare ad accarezzarla quasi fosse viva.
Daniel che abbiamo incontrato all’ora di colazione (tutti eravamo un po’ rallentati per i postumi della festa epocale), ci ha spiegato che per calarsi nel mondo Perrier-Jouët gli sono servite diverse gite a Épernay, specie nelle cantine da dove ha tratto ispirazione per la scelta del materiale che doveva ricreare , secondo le sue intenzioni, la piacevole sensazione di umidità e freddo, che si ha quando si appoggiano le mani alle pareti delle celle. Lo hanno aiutato , ammette però, anche diverse bottiglie di Champagne che gli sono state recapitate nel suo studio di New York per ispirarlo… Ci ha detto comunque che la sintonia tra lui e quelli di Perrier-Jouët è stata totale, tanto che quella che vediamo è la sua prima proposta e che è stata subito accettata senza che fosse necessaria alcuna modifica!

Ho immediatamente apprezzato il lavoro di Daniel Arsham, che onestamente non conoscevo prima della visita alla Galerie Perrotin e devo dire che le scatole create per il bicentenario di Perrier-Jouët sono strepitose.
L’idea di dover decidere a chi lasciare una cosa del genere, avendo a disposizione un lasso di tempo tanto lungo da assomigliare all’infinito però mi ha mandata nel panico… Forse è per questo che mentre i miei colleghi si scervellavano nello scegliere l’ipotetico destinatario a cui lasciare la preziosa, insolita ed esclusiva eredità, io mi sono messa a fare i conti della serva : i lavori di Arsham ( che al momento sono già quotatissimi ) + le due magnum di Perrier-Jouët Belle Époque 1998 = 10.000€.

Sono un investimento vantaggioso… al massimo dopo qualche anno ci si rivende il tutto senza tanta poesia!

photos by Studio Harcourt & Thomas Duval

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