Consiglio a tutti, anche ai minori di 35-40 anni che normalmente non si dedicano al turismo enologico, di recarsi almeno una volta nella vita nella regione francese dello Champagne. Troverete piccole cittadine ordinate, un verde rassicurante ed ettari di vigneti disposti in geometrici filari molto rilassanti da osservare.
Per me questa era la terza gita nella ridente regione, ma la prima volta che vedevo le vigne francesi senza foglie e frutti.
La visita è iniziata a metà pomeriggio, dopo un piacevolissimo e pigro dopopranzo ad oziare seduti sotto un albero, satolli per il lauto pasto, scambiando pettegolezzi internazionali e sorseggiando Champagne.
”Bella vita!” dice con disappunto mio padre a me che protesto dicendo che anche questo è il mio lavoro…
Perrier-Jouët è una delle Maison di Champagne più antiche fondata, ma ormai sicuramente lo sapete anche voi, il 21 marzo del 1811 a Épernay da Pierre Nicolas Perrier, proveniente da una antica famiglia di produttori di champagne, e sua moglie Adèle Jouët.
I fondatori ed i loro discendenti decisero di comprare appezzamenti di terreno molti piccoli nelle zone migliori, ben esposti al sole e lontani dagli alberi che portano troppa umidità. Quelli di Perrier-Jouët vanno molto orgogliosi delle loro vigne che dicono essere fra le migliori nello Champagne, secondo i criteri di valutazione della Champagne AOC.
Caratteristica del brand è quella di basarsi, nella creazione dello Champagne, sugli aromi generosi di fiori bianchi tipici dello Chardonnay, quello di Perrier-Jouët è uno champagne con una vena femminile ed elegante a cui lo Chardonnay, usato in maggior percentuale rispetto ad altri champagne, conferisce un tocco di stravaganza.
Un Pinot Noirs dalla natura delicata porta con sé l’eleganza delle note di frutta fresca che esalta gli aromi dello Chardonnay senza sovrastarlo e coprirlo.
Infine il Pinot Meuniers scelto è anche esso fruttato e partecipa al blend conferendo ampiezza, generosità e charme.
Lo definiscono un vino luminoso, scintillante, con delle sfaccettature di diamante. Io posso certamente testimoniare che è più immediato e facile da fruire e godere rispetto ad altri champagne, quindi adatto anche a chi non è abituato a berlo. E’ immediatamente piacevole. Non temete però ai palati più esperti arrivano anche le sfumature che stanno dietro la prima parte così semplice e brillante.
La loro è una piccola casa a gestione familiare e in 200 anni hanno avuto solo 7 cellar master, che si sono tramandati fino ad ora la ricetta segreta necessaria ad ottenere un vino dalle tante qualità e dalle complesse caratteristiche.
L’attuale cellar master si chiama Hervé Deschamps, ha passato 10 anni con il precedente per imparare a ricreare questo vino. Noi lo abbiamo incontrato nelle cantine, lo abbiamo “costretto”, prendendolo per sfinimento, ad aprire la cassaforte con il libro segreto del Cellar Master perché potessimo fotografarlo.
Sulle prime, questo distinto signore di mezza età, era un po’ stupito del clima un po’ demente tipico delle gite scolastiche che regnava tra noi, poi si è lasciato andare fino ad accettare di giocare con noi a biliardo nella bella Maison Belle Epoque, sontuosa casa di rappresentanza di Perrier-Jouët , in pratica una casa-museo che conserva più di 200 pezzi di Art Nouveau tra cui alcuni Majorelle, Guimard, Lalique, Rodin oltre che ovviamente moltissimi pezzi di Emile Gallè. Purtroppo l’originale della celeberrima bottiglia con gli anemoni è andata in pezzi qualche tempo fa e quella che vedete nelle immagine è una fedelissima riproduzione.
A noi blogger è stato permesso di vivere e godere la casa in modo esclusivo: aperitivo, cena, dopo cena, più partita a biliardo. Non sanno quanto hanno rischiato tutti i preziosi vetri attorno a noi, vista la qualità del mio gioco e quello della mia agguerrita avversaria americana.
Del resto ci avevano detto di sentirci parte del presente e del futuro di Perrier-Jouët e noi che non siamo molto timidi non ce lo siamo fatti ripetere due volte, ci siamo messi a nostro agio e ci siamo divertiti molto come si fa tra amici specie dopo moltissime bottiglie di preziose bollicine!
Domani l’ultima puntata del racconto.