Dopo essere atterrata a Parigi per miracolo, visto che per la prima volta in vita mia non ero arrivata in aeroporto con ore d’anticipo, l’Air France aveva fatto overbooking e le gentilissime hostess minacciavano sorridendo di non farmi partire, finché non hanno visto il mio biglietto business class, sono stata portata al Westin Paris – Vendôme, dove erano alloggiati tutti i partecipanti alla festa.
Un piacevole pranzo innaffiato da ottimo champagne insieme agli amici ritrovati ed alla gentile Patricia Grange, Perrier-Jouët International Marketing Manager Media & Digital, e poi subito di corsa a visitare la Galerie Emmanuel Perrotin. Se non ci siete mai andati vi consiglio vivamente di farlo la prossima volta che andate a Parigi.
Per me ed i miei compagni è stata una interessante prima volta.
A parte Daniel Arsham, della cui collaborazione con Perrier-Jouët vi parlerò in un post a parte, ed ai divertenti lavori di Maurizio Cattelan, mi sono letteralmente innamorata delle creazioni di Guy Limone: dei lunghissimi fili che pendevano dal soffitto ai quali erano infilati centinaia di coloratissimi soldatini, animaletti e altri personaggi mescolati senza apparente logica. Credo che le mie nipoti ne gradirebbero molto uno o due penzoloni nella loro camera…