Hvass&Hannibal: l’handcraft del sublime

Nan Na e Sofie, in arte Hvass&Habbibal, sono due giovani artiste che hanno realizzato il loro sogno comune di dedicarsi all’arte grafica in modo assai istintivo e fresco. Il loro stile, unico, riesce a superare con intuizioni semplici e genuine i limiti della grafica vettoriale con un ritorno all’handcraft del quale, oggi più di prima, se ne avverte una enorme necessità.

Ciao Nan Na e Sofie, grazie per esservi rese disponibili a questa intervista. Ecco una prima domanda per voi: come vi siete conosciute?

Nan Na: Ci siamo conosciute al liceo, ma entrambe frequentavamo classi diverse. Ci siamo incontrate quando Sofie, vedendomi disegnare, mi chiese se avevo voglia di frequentare un corso serale di design con lei.
Sofie: Era da poco cominciata la scuola, non conoscevo nessuno, così quando notai che Nan Na era appassionata di disegno l’ho immediatamente avvicinata!

Siete un sodalizio artistico. Quali aspetti del vostro carattere sono stati determinanti per capire di poter intraprendere questo percorso insieme?

Abbiamo cominciato a collaborare dopo gli anni del liceo, solo in qualità di amiche e comunque per progetti assolutamente modesti che ci hanno divertito molto. Amavamo vestirci in modo buffo e ballare e farci foto e video. Questo è stato il punto di partenza. Durante la scuola di design avevamo anche realizzato un poster insieme per un party scolastico. E’ stato molto divertente lavorare insieme e dopo quell’esperienza decidemmo di unire le forze e fondare Hvass&Hannibal.

Sofie, tu sei nata in Danimarca, il regno delle fiabe. Hans Christian Andersen è, per l’appunto, uno dei miei scrittori di favole preferiti. In particolare una fiaba che da bambino mi piaceva molto è “La principessa sul pisello”. Raccontami qualcosa della tua infanzia, leggevi anche tu le favole?

Sofie: Sì, soprattutto a scuola, proprio negli anni in cui si impara a leggere. Le favole e storie di Hans C.Andersen fanno parte della cultura danese per cui è inevitabile non imbattersi in lui se cresci qui! Ho avuto un’infanzia molto normale, vivendo con i miei genitori, i miei 2 fratelli ed il nostro cane. Per molti anni ho frequentato una scuola di coro e sono stata molto influenzata dalla passione dei miei genitori per la musica classica. Mia mamma ci raccontava spesso le storie nelle opere classiche, come se fossero favole!

Nan Na tu, invece, sei nata nello Swaziland, in Africa, ma all’età di 9 anni ti sei trasferita in Danimarca. Pensi che le tue origini abbiano influenzato il modo in cui percepisci artisticamente la natura?

Nan Na: Non sono sicura che le mie origini abbiano direttamente influenzato il mio modo di percepire la natura, piuttosto credo che una grande risorsa sia stata l’aver viaggiato molto e l’essere entrata in contatto con molte culture. I miei genitori hanno viaggiato in giro per il mondo portando con loro me e mio fratello, questo mi ha permesso di conoscere posti bellissimi quando ero ancora una bambina.

Parlando del tuo luogo di origine, l’Africa, c’è uno scrittore nigeriano che ammiro molto, Amos Tutuola, autore di splendidi libri come “My life in the bush of ghosts” (che ispirò l’omonimo album di Brian Eno e David Byrne del 1981) in cui racconta di bambini, di folklore, spiriti, religione, colonialismo, speranza e gioia. Nei suoi racconti l’immagine della natura è molto speciale, estremamente affascinante, calda, fisica, per certi aspetti divertente. Mi sembra di vedere una relazione con l’immaginario di Hvass&Hannibal…

Nan Na: Oh, sfortunatamente non ho mai letto libri di Tutuola, ma provvederò il prima possibile! Generalmente siamo molto ispirate dai racconti e dall’arte folk ed il nostro approccio è molto manuale ed assai intuitivo.

Potreste dirmi 5 cose che devono stare sul vostro tavolo da lavoro?

Una candela, delle penne, giocattoli dalle bizzarre forme di animali da cui trarre ispirazione, frutta e ovviamente i nostri computer e le tavolette grafiche della Wacom.

Cosa mi dite del vostro modo di lavorare? Ognuna di voi ha un ruolo specifico o siete “interscambiabili”?

Quando realizziamo illustrazioni generalmente ci alterniamo, ognuna di noi contribuisce alla stessa opera in modo differente aggiungendo qualcosa; non sappiamo quando l’illustrazione possa definirsi terminata, cresce gradualmente come il gioco surrealista “Cadavre exquis“. Quando ci occupiamo invece di lavori più complessi o di art direction passiamo molte ore a discutere, a fare un po’ di brain-storming, a buttare giù idee su idee, prima di metterci a lavorare. In alcuni può essere un’idea di Sofie che decidiamo di portare avanti, altre volte, invece, un’idea mia, ma in entrambi i casi si tratta di un processo che nasce da entrambe, per cui è piuttosto difficile stabilire una linea di demarcazione.

Ho molti dei cd per cui voi avete realizzato l’artwork, come quelli per gli Efterklang o per il duo Taxi Taxi!, sono tutti unici e speciali a loro modo. Il mio preferito è l’artwork per l’EP degli Efterklang “Under giant Trees”, con il magico puzzle al suo interno. Potreste raccontarmi qualche aneddoto dietro quest’ultima creazione?

Nan Na: L’artwork per “Under giant trees” richiese moltissimo tempo per la realizzazione, ci ho lavorato per circa 7 mesi. E’ stata la mia prima copertina per un album ed ero molto nervosa per come sarebbe andata. Cominciai a lavorarci mentre frequentavo un corso di illustrazione estivo alla Parsons di New York; si trattava di schizzi con pastelli ad olio. Inizialmente la cosa non funzionò come pensavo, per cui li ridisegnai digitalmente: alla fine non rimase molto del disegno originale a pastelli, ma in qualche modo è ancora percepibile. Gli Efterklang e la Leaf Label (casa discografica indie N.d.R.) volevano che il packaging fosse particolare così cominciai a pensare ad una serie di contenuti che volevo inserirvi. Non so come nacque l’idea di realizzare un puzzle magico, ma mi ricordo benissimo il tempo speso a cercare di sistemare tutte le illustrazioni affinché tutto coincidesse.

Nel video Mirador, sempre per gli Efterklang, c’è racchiusa tutta la vostra poetica. Quanto tempo c’è voluto per realizzarlo?

Nan Na: Si tratta di un mio progetto cominciato mentre ero in procinto di finire gli studi alla scuola di design. In quel periodo stavo lavorando con il mio amico Kasper Fjederholt. Durante il progetto scolastico buttammo giù l’idea per un video creando anche lo storyboard con piccole parti animate. Dopo l’esame, rielaborammo la storia e feci un animatic (un’animazione approssimativa prima dell’approvazione definitiva N.d.R.). Per l’animazione finale sono stata molto fortunata a potermi affidare agli studi di animazione Copenhagen Bombay, ci fecero assistere da un collaboratore interno che ci aiutò con le animazioni, alcune delle quali ho realizzato personalmente. In tutto il progetto ha richiesto circa 8 mesi.

In molti vostri lavori colgo riferimenti ad artisti come Hieronymus Bosch, Picasso (Parades, Taxi Taxi!), Henri Rousseau (The Creatures in the garden of Lady Walton per il gruppo Clogs), Maurits Cornelis Escher (Mirador). Cosa mi dite dei vostri gusti in fatto di arte, cinema, musica, libri?

Come dicevamo prima amiamo molto l’arte folk e tutto ciò che è tradizionalmente fatto a mano. Molti dei nostri lavori hanno riferimenti ad un certo tipo di arte naïf. Credo si possa affermare che siamo letteralmente prese da quel tipo di arte, che si è sviluppata per generazioni e che forse non appartiene ad una specifica corrente, ma che è semplicemente l’arte di gente “normale” che ha creato ciò che amava fare usando le loro mani.

Alcuni anni fa ho avuto modo di assistere ad un concerto degli Efterklang, la loro bravura mi ha impressionato. Ricordo che erano vestiti con degli speciali costumi di scena da marinai, sembravano tanti Pierrot, come in un magico circo lunare. Siete voi ad avere disegnato questi costumi: potreste raccontarmi qualcosa di questa esperienza?

Dopo aver lavorato per gli Efterklang realizzando molti artworks è stato per noi molto divertente lavorare anche alla loro visual identity. Lo stesso tipo di lavoro è stato fatto anche per un’altra band danese, i Turboweekend. Molti dei lavori fatti per lo stage degli Efterklang all’epoca del tour “Performing Parades” è stato ispirato dalle fiabe, per cui volevamo creare una storia in cui gli Efterklang fossero un gruppo di principi che arrivavano in una caverna di stalattiti dove viveva una tribù (i membri dell’orchestra!).

Se poteste realizzare un video per un artista, una band per cui non avete ancora lavorato, chi scegliereste?

Sufjan Stevens o Hidden Cameras.

Qual è l’aspetto più complesso del vostro mestiere? Lavorate in modo indipendente o siete rappresentate da un’agenzia? Com’è il vostro rapporto con la clientela? Avete mai avuto esperienze poco piacevoli?

Non abbiamo un agente, per cui gestiamo il nostro lavoro ed i nostri clienti da sole. Questo può essere anche difficile a volte, dal momento che non abbiamo per natura un animo imprenditoriale. Può capitare di dover affrontare situazioni deprimenti, tipo rispondere ad una montagna di email o sbrigare delle cose prettamente burocratiche inerenti alle produzioni – cose che in futuro sarebbe molto bello fossero gestite da un manager. Generalmente i clienti ci lasciano molta libertà artistica, capiamo che chiedono di noi perché stimano la nostra immaginazione ed il nostro lavoro, per cui non tendono mai a forzarci a fare qualcosa in diverso modo. Ma è anche capitato, a volte, di imbatterci in esperienze negative, come è successo con una band francese che ci aveva ingaggiato per fare la copertina del loro album: dopo aver buttato giù molte idee, proposte e disegni hanno poi deciso di non lavorare con noi, decidendo, senza alcun rispetto, di non pagare il lavoro che comunque avevamo svolto per loro impiegando molto del nostro tempo.

Cosa mi dite dei vostri prossimi progetti? Realizzerete un libro che raccoglierà i vostri video e le vostre illustrazioni?

Non ancora, ma un giorno sarebbe bello realizzarne uno! In questo momento stiamo lavorando alla copertina di un album per un artista americano che si chiama Canon Blue. E’ un bellissimo album, tienilo d’occhio!

Interview © Bruno Colajanni (www.ludag.com)
Images and videos © Hvass&Hannibal
Picture of Efterklang show © Agnete Schlichtkrull

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