7 tatuaggi e 7 domande, alle 7 di mattina, ad artisti della pelle che si svegliano presto o non sono ancora andati a dormire.
Oggi è la volta di Pietro Sedda.
Ciao Pietro, di dove sei e da quanto fai tatuaggi?
Sono sardo, ma non vivo più in Sardegna da ormai 20 anni.
Da giugno mi sono ri-trasferito a Milano dove ho da poco aperto il mio studio, The Saint Mariner.
Tatuo dal 1999.
Perché hai iniziato?
Diciamo che ho un fatto un percorso sempre legato all’immagine. Ho fatto istituto d’arte e poi un corso di scenografia a Brera. Per cui ho sempre disegnato.
Diciamo che sono stai gli amici che mi hanno spinto verso questo percorso. E’ stato un tentativo, non senza ostacoli ovviamente. Non sono uno di quelli che ha sempre desiderato fare il tatuatore o che da piccolo subiva la fascinazione per il tatuaggio…no.
Mi piacciono le immagini, mi nutro di queste quotidianamente. Film, riviste, mostre. Internet è un bel catalogo, che poi rielaboro, metabolizzo, per poi fare dei pezzi unici sotto forma di tatuaggio.
Cosa fai quando non fai tatuaggi?
Sono molto pantofolaio nel quotidiano ma quando posso amo viaggiare e fare shopping.
I love shopping.
La storia più strana dietro ad uno dei tatuaggi che hai fatto?
Ognuno ha la sua e alcuni non ne hanno. Spesso prediligo quelli senza storia…ex novo.
Anche se ho un bel ricordo di una ragazza che soffriva di anoressia: la prima volta ero un po perplesso perchè tatuavo le ossa. Stranamente attraverso il tatuaggio che si fece si scatenò in lei il desiderio di alimentarsi nuovamente. Considera che mangiava solamente cingomme al gusto di anguria… Insomma dopo mesi tornò e mi raccontò questo fatto insieme alla madre, ringraziandomi. Ma io in realtà non avevo fatto nulla… la cosa mi emozionò parecchio.
Un tatuaggio pesa quanto…
Spesso pesa. Spesso no. Dipende da come mi sveglio.
Il tatuaggio è molto emotivo, nel senso che non siamo e non abbiamo uno standard qualitativo costante (ovviamente entro certi limiti): ci sono giornate che sembra che le linee non vadano e magari ti rendi conto che sei teso o altro.
E altre in cui invece è tutto fantastico e realizzi il tutto come lo avevi pensato.
Chi vorresti tatuare? E cosa gli faresti?
Mia madre. Credo che le farei una bella rosa.
Un tatuatore/tatuatrice che mi consiglieresti?
Compito difficile… tanti.
Forse per capacità e sintesi poetica, che amo, direi lo svedese Jonas Uggli.
Pietro Sedda
@ The Saint Mariner
via Carlo Tenca 4, Milano (Ve)
(mappa)