7 foto e 7 domande, alle 7 di mattina, a fotografi che si svegliano presto o non sono ancora andati a dormire.
Oggi è la volta di Martina Giammaria (qui il suo sito).
Ciao Martina, quanti anni hai, di dove sei e da quanto scatti foto?
Ciao, ho 34 anni, sono di Anagni, ma attualmente vivo a Roma. Scatto foto dalla notte dei tempi, ma da neanche due anni con la convinzione che non desidero altro .
La tua attrezzatura?
Ovviamente, come ogni indecisa che si rispetti, di tutto di più. Il problema è quando devo partire per un viaggio può succedere che porti con me 4 macchine diverse, una per ogni stile/idea/progetto/evenienza, non si sa mai. In ogni caso non manca mai la Yashica T4 con cui creo il mio diario. E poi utilizzo spesso la Holga e la Yashicamat 124G (che mi ha fotografato da bambina). Ultimamente mi sento molto in colpa verso la Mamiya 7 II, comprata insieme al mio ragazzo ed ora interamente affidata a lui. Appena finisco di scrivere quest’intervista, infatti, vado immediatamente a coccolarla. Uso anche una Canon F5 e ora che mi ci fate pensare sto aspettando (inutilmente) che mi arrivi dagli Stati Uniti una Polaroid 250 (persa chissà dove…).
Ed infine non vedo l’ora di provare il banco ottico! La digitale (Canon 5d II), invece, è dedicata a progetti specifici.
Cosa fai quando non fai foto?
Ne parlo. Consideravo proprio qualche giorno fa col mio ragazzo, anche lui fotografo, che io e lui ormai non abbiamo più una vita privata “normale”. Vivendo e lavorando spesso insieme, non facciamo altro che dedicarci completamente alla fotografia.
Comunque quando non fotografo faccio un lavoro vero.
Descrivimi la tua stanza.
Dopo aver vissuto in un posto viola, la mia stanza ora è completamente bianca e ancora semi-vuota, sebbene mi sia trasferita in questa casa a gennaio. In realtà ho molta difficoltà a non considerarmi perennemente di passaggio.
La tua macchina fotografica pesa quanto…
Niente. Sono Hulk quando fotografo
Se il tuo immaginario fosse un film? O un libro?
L’Angelo sterminatore di Luis Buñuel, tutti impossibilitati ad uscire, delle zampe di gallina nella borsetta e un bel gregge di pecore.
Un fotografo/a che mi consigli di tener d’occhio?
Federico Ciamei, sicuramente.