Alison Scarpulla: scatti di una falena

Assolutamente negata per la fotografia, ma anche per riuscire a mettere insieme dei soggetti per comporre una cosa che possa chiamarsi foto, sono tanto invidiosa di chi con questo mezzo riesce a trovare forme di comunicazione evocative e modalità espressive efficaci.

Alison Scarpulla mi ha affascinato.

Col suo uso personalissimo dell’elemento del “memento mori” mi ha ricordato il Bocklin dei “Giochi d’acqua” delle Nereidi, l’atmosfera satura di umidità e di lezzo marino di “Bonaccia”, il suo “Autoritratto con la morte che suona il violino”, il Millais de “La piccola cieca” e per finire, grazie alla sua aura onirica e abbagliante conferita dai sorprendenti effetti della pellicola scaduta, il Sargent di “Carnation, lily- lily, rose”.

E mi ha fatto riflettere sul fatto che sarà anche ora che cominci a piacermi pure qualcosa che non necessariamente mi debba ricordare una cosa che mi è già piaciuta prima!

Comunque, le stampe numerate dei suoi lavori, oltre ad una piccola selezione di abbigliamento vintage, sono in vendita nel suo Etsy shop dal nome ammaliante e crepuscolare: Fleurs de Lune.

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