Nelle prime pagine de Il Vangelo secondo il figlio, la reinterpretazione – scandalosa, all’epoca della sua uscita – di Norman Mailer della vita di Gesù, il più famoso falegname della storia dice:
Ma se si lavora bene [il legno] si può attingere a una sorta di saggezza. Quando tutto filava liscio, mi sentivo in pace con me stesso.
Sarà per via del suo barbone biblico, ma quando ho visto le opere dello scultore e jewel designer americano Nick Mullins mi sono ricordato delle parole del Gesù-falegname che, secondo il libro, doveva ancora ricordarsi di essere quel Gesù. Il figlio di Dio, insomma.
Incredibile come delle forme semplici come quelle delle cooling towers di Mullins possano portare ad una sorta di calma interiore, quello stato d’animo che si raggiunge solo con la meditazione o attraverso la contemplazione di un bell’oggetto (a proposito di torri di raffreddamento, a me fanno lo stesso effetto le opere dei Becher).
Tralasciando il suo sito – dove non c’è tanta roba da vedere – vi consiglio di farvi un giro sulla sua pagina Flickr ed ammirare anche le assurde, eccessive, coloratissime spille, che trovate anche dopo il salto