Amo le piccole librerie. Di quelle dove il libraio sistema i volumi secondo il proprio personalissimo gusto: una volta trovato il libraio di fiducia, ci vuole niente per scoprire nuovi autori, semplicemente guardando quelli che trovi disposti accanto a qualcuno che già conosci.
Purtroppo però – e in questo caso, mea culpa – sono un lettore piuttosto arrogante. Odio farmi consigliare, quando si tratta di acquisti, tanto più quando ci sono di mezzo i libri.
Il libraio il suo consiglio lo dà già attraverso la scelta di cosa, come e dove esporre: i consigli verbali se li può risparmiare, a meno che non sia io a chiederli. Basta un se ti piace tizio dovresti leggere caio ed io non torno più.
Nelle grosse librerie – più simili ai grandi magazzini – al contrario l’impersonalità è garantita. Nessuno verrà mai a darti un consiglio: per quello c’è il banchetto informazioni. D’altra parte però i libri sono messi davvero da schifo, organizzati in base a cosa vogliono spingere le case editrici oppure con gli autori messi in ordine alfabetico, staccando in questo modo ogni link tra un autore e l’altro.
E’ raro trovare, nelle grandi librerie, scaffali dedicati alle singole case editrici (non tutte, almeno). Eppure, proprio come per la musica, dove se vuoi provare qualcosa di nuovo ti affidi all’etichetta più o meno indipendente di cui già conosci il mood, se non esci di casa già con un nome e un titolo in mente la cosa più divertente è guardare tra gli ultimi titoli che propone una delle tue case editrici di fiducia.
So, ad esempio, che posso affidarmi alla Einaudi quando si tratta di grandi autori e di poesia (e la migliore per quanto riguarda la carta, i fonts, l’impaginazione), alla ISBN per i saggi più particolari (e per l’estetica minimale), alla Minimum Fax per gli autori americani.
E proprio la Minimum Fax è l’unico, tra gli editori che seguo di più, ad offrire sul proprio sito degli assaggi dei libri pubblicati.
Qualche pagina – a volte interi racconti – da scaricare e leggere. In modo da andare nelle grandi librerie con il foglietto in tasca, bello pieno di nomi, e farsi da soli il proprio pecorso, mandando a quel paese tutti gli indici alfabetici, in attesa di trovare un piccola, accogliente libreria, dove il libraio si tappi la bocca quando entra un cliente rompiballe come me.