Se non ricordo male il primo mixtape che ho registrato, non appena avuta la doppia piastra, l’ho fatto per una certa Elisabetta per la quale mi ero preso una cotta all’epoca del primo o secondo anno di liceo. Era il 94/95. Di sicuro c’erano Nirvana e Pearl Jam, forse anche i Guns’n’Roses. Dentro, oltre ai titoli, c’era anche un bigliettino dove mi dichiaravo. Inutile dire che andò male (con i Pearl Jam… per forza).
Questo per farvi visualizzare subito quell’oggetto quasi magico che è il mixtape, uno dei pochi prodotti creati dall’uomo – più spesso dall’adolescente – capace di essere allo stesso tempo svago e ricordo (la musica), messaggio, carta d’identità o dichiarazione di intenti (io sono così o vorrei dirti questo o senti che roba figa che ascolto) e soprattutto dono (io lo dò a te, per te l’ho pensato e realizzato).
Con l’estinzione delle cassette però il mixtape non è stato più lo stesso. Prima è arrivato su cd poi, molto meno romanticamente, su playlist.
Con Muxtape potrete fare un’ulteriore passo in avanti sulla via della comodità.
Registrandovi al sito avrete la possibilità di uploadare fino a 12 pezzi accessibili poi da un indirizzo tutto vostro, che potrete mandare agli amici, o alla vostra Elisabetta (ma evitate i Pearl Jam), senza nemmeno alzare gli occhi dallo schermo.
via Josh Spear