Illustratore Italiano n.10 (foto: Frizzifrizzi)

Il nuovo numero di Illustratore Italiano è dedicato ai viaggi

Si può disegnare per lavoro, per passione, per distrazione, per fare qualcosa. Si può disegnare improvvisando, prendendo il primo treno dell’ispirazione che passa e lasciandosi trasportare — fin dove si vedrà — oppure si può pianificare tutto fino al minimo dettaglio, scegliendo con cura la carta, gli strumenti, il segno, studiando la composizione e i colori.

Sono molte — com’è evidente — le similitudini tra il disegno e il viaggio. «Disegnare è come partire con una valigia ordinata e poi riempirla dei souvenir di una vita intera», scrive Maria La Duca, direttore responsabile di Illustratore Italiano, nell’editoriale che apre il nuovo numero.

Illustratore Italiano n.10
(foto: Frizzifrizzi)

Nata nel 2014 e giunta al traguardo della decima uscita, la “rivista dedicata al disegno e ai disegnatori italiani” tira le somme del proprio tragitto all’interno del mondo dell’illustrazione e dell’editoria indipendente con un numero dedicato appunto al viaggio. Oltre alle rubriche, alla recensioni e alle segnalazioni, infatti, il cuore di Illustratore Italiano n.10 è costituito da sette viaggi illustrati da altrettanti autori, ciascuno col proprio stile, la propria storia da raccontare, la propria meta, reale o immaginaria che sia.

Illustratore Italiano n.10
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Si comincia con Valerio Vidali e la sua ricerca di un maestro e di un mentore, che ha trovato in Sunkyung Cho, fondatore e direttore di una meravigliosa scuola d’arte in Corea dove si insegna a «formare artisti che possano mettere cuore e cervello in ciò che fanno» e a «creare libri onesti e ben pensati, dove tutto ha importanza, non solo la narrazione e le immagini ma anche il formato, la rilegatura e i materiali che compongono il libro».

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Entra nella dimensione del sogno, invece, il viaggio di Gabriele Pino nell’isola greca di Icaria, un’isola che «tentare di capirla sarebbe inutile» e allora è meglio lasciarsi trasportare dalle parole e dai disegni, dall’odore di capretto e il sapore del vino, dal rumore degli insetti e dalla gioia delle danze.

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Ma viaggiare è anche perdersi (e magari ritrovarsi) dentro a una mappa, come quelle che disegna Owen Delaney, una al giorno, a mano libera, a raccontare di luoghi raggiunti di corsa o in cammino, e di posti che si vorrebbe andare ad esplorare.

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Perché, sì, si può anche viaggiare con le matite e i pennelli, come ha fatto Guido Scarabottolo, che ha progettato una mostra e un libro sull’Islanda senza esserci mai stato: «Non è un diario di viaggio, anche se il titolo sarebbe “Viaggio in Islanda”. Non è nemmeno un libro sull’Islanda, visto che oltre a non averla visitata non ho neppure cercato di documentarmi (cosa ormai facilissima). È un libro sui libri, sulla scrittura e sul disegno», spiega il grande maestro.

Illustratore Italiano n.10
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A Marsiglia invece ci sono stati davvero i redattori di Illustratore Italiano, che hanno realizzato una guida per una città “ruvida e inquieta come solo un porto del Mediterraneo può essere”.

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E ruvide e inquiete sono anche le montagne in cui il Premio Strega 2017 Paolo Cognetti ha ambientato il suo Il ragazzo selvatico, accompagnato nella salita dalle illustrazioni di Alessandro Sanna. Su Illustratore Italiano n.10 c’è un piccolo estratto del libro.

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Il viaggio infine si chiude con un ritorno a casa. O meglio: nelle case, disabitate, che sono state protagoniste di un workshop di disegno organizzato dal Masetto. «Ci sono case abbandonate che sorgono in frazioni con un abitante, oppure isolate, più prossime al bosco che alla piazza. Sembrano portare nel sasso di cui sono fatte la metafora della vecchiaia, dell’infanzia, della resistenza e della metamorfosi», scrive Giulia Mirandola, accanto alle illustrazioni di Marina Marcolin e alle fotografie di Claudia Corrent.

Illustratore Italiano n.10 si può acquistare presso questi punti vendita oppure online.

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