Tesori d’archivio: i manifesti storici de La Rinascente

La Rinascente per noi italiani è l’emblema stesso dei grandi magazzini. Si chiama così dal 1917, quando Gabriele D’Annunzio in persona coniò il nome della nuova società che Senatore Borletti, amico personale del vate nonché — nomen omen — futuro senatore e fervente fascista, aveva acquisito dai fratelli Bocconi (sì, quei Bocconi) che nel 1865 avevano importato dalla Francia l’idea di grande magazzino e aperto in via Santa Radegonda, a Milano, una bottega di stoffe e confezioni che nei decenni continuò ad espandersi e a spostarsi fino ad arrivare appunto nella mani di Borletti.

Da quando La Rinascente non era ancora La Rinascente, ma le radici c’erano già tutte, sono passati ben 151 anni, poco meno di quelli dell’Italia unita, che in qualche modo i magazzini milanesi hanno rappresentato, nel bene e nel male, incarnandone il concetto di lusso, diventando il simbolo dello stile, della moda e del design Made in Italy, dell’immaginario borghese, delle aspirazioni della classe media, delle élite economiche e — nei vari passaggi di proprietà (prima i Bocconi poi Borletti, dal’69 il gruppo Fiat, nei primi duemila una cordata di aziende tra cui Pirelli, Deutsche Bank e di nuovo la famiglia Borletti, infine un gruppo tailandese Central Retail Corporation, che oggi detiene il 100%) — anche degli spostamenti spostamenti di potere.

Questi 151 anni, dell’azienda come dell’Italia, sono ora raccontati da un archivio online, La Rinascente Archives, che ho scoperto grazie alla pagina facebook di DATA – Sharing Archives.

Frutto di materiale proveniente da fondi, raccolte, collezioni e biblioteche, tra l’altro in costante aggiornamento, gli archivi della Rinascente sono interessanti soprattutto dal punto di vista dei materiali iconografici: le foto d’epoca, le vetrine di tanti anni fa, e soprattutto i manifesti e le grafiche utilizzate nella comunicazione.

L’archivio manifesti, per quanto le immagini siano purtroppo di dimensioni ridotte, è particolarmente interessante.
Ne riproponiamo qui alcuni esemplari, realizzati perlopiù da Marcello Dudovich, “cartellonista” per eccellenza dei primi del ‘900, dal liberty al futurismo, collaboratore assiduo sia della Rinascente che di Pirelli.

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