(foto: Martina Cavaglià)

Le copertine dei libri di Roald Dahl, re-illustrate dagli studenti dello Ied di Torino

L’artista inglese Quentin Blake ha illustrato oltre 300 copertine di libri (e recentemente, giocando su diverse affinità, non ultima la quasi omonimia, ha realizzato pure quella dell’ultimo disco di James Blake), tra cui alcuni capolavori immortali di Cervantes, Dickens, Hugo, Voltaire, Carroll, Orwell, de Bergerac, ma nell’immaginario di milioni di bambini e ragazzi ed ex ragazzi di tutto il mondo Quentin Blake fa rima con Roald Dahl e con le copertine e le illustrazioni delle storie di quel signore “altissimo, quasi un gigante: i suoi genitori infatti venivano dalla Norvegia, la patria dei giganti e degli gnomi”, che scrisse di puzzolenti sporcelli e grandi giganti gentili, di streghe che si grattano la testa e si riuniscono negli alberghi e di fabbriche di cioccolato, di gremlins e di volpi sognatrici.

Come in tutti i casi in cui un segno è talmente legato a una storia da scavare un solco incancellabile nelle menti dei lettori, è quindi un’impresa quasi disperata tentare di spostare, di dirottare quell’immaginario verso qualcos’altro — per fare un esempio, per quanto apprezzi Altan non ho mai “accettato” le Favole al telefono di Rodari illustrate da lui; per me quel libro deve avere il segno grafico di Munari, punto.

Però, giocare appunto su un binomio tanto forte come quello Blake/Dahl, oltre che un bel divertissement può anche essere un’ottimo esercizio per chi comincia a muovere i primi passi nel mondo dell’illustrazione.
Ed è proprio per questo che Davide Calì, in occasione del centenario della nascita di Dahl, ha lanciato ai suoi studenti di illustrazione del secondo e terzo anno dello IED di Torino questo tipo di sfida, re-immaginando le copertine di gioielli della narrativa per ragazzi come Le streghe, La fabbrica di cioccolato, Il GGG, Matilde, Furbo, il signor volpe e di film/dvd tratti da quelle storie, con in più la partecipazione straordinaria di due ex-studenti, Gabriele Pino e Carolina Grosa.

Il risultato è esposto proprio in questi giorni (fino al 24 giugno) presso la libreria nb:notabene di Torino (via Luigi Des Ambrois 2/E) e con ogni probabilità l’esposizione partirà per un piccolo tour nelle vetrine di altre librerie.
Per chi non potesse, per questioni di tempo o semplicemente di “geografia”, andare a vedere la mostra, pubblichiamo qua le immagini dei lavori degli studenti — che tra l’altro potrebbero essere di stimolo ad andare a rispolverare letture già fatte o a recuperare titoli non ancora letti.

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