Uno senza patente che consiglia un libro sulle auto? Esatto.
Perché in The Drive, pubblicato qualche settimana fa dall’editore tedesco Gestalten, non si parla tanto di prestazioni, di innovazioni tecnologiche, di sicurezza, e soprattutto non c’è traccia della monotonia della maggior parte del mercato automobilistico attuale (linee bombate le une simili alle altre, “sguardi” aggressivi e tamarri, totale mancanza di personalità dei clienti quando si trovano a dover scegliere il colore—basta dare uno sguardo alla strada: è un infinito flusso di minime variazioni sul tema grigio metallizzato, nero, bianco).
The Drive, al contrario, è un libro pieno di veri e proprio gioielli di design, soprattutto per quanto riguarda i modelli del passato. Protagoniste, infatti, sono le auto customizzate e coloro che le realizzano, gente di quel particolare tipo umano che mette insieme il sapere artigiano del meccanico, l’occhio del designer, la follia del pilota, lo spirito outsider del misantropo.
In 400 pagine si passa dai primi del ‘900 ai giorni nostri, dalle fiammanti hot rod degli anni ’50 alle cangureggianti low rider, con approfondimenti e interviste a chi le ha costruite, guidate, amate.