Grazie a internet ho imparato a trapanare il muro. Soprattutto, grazie a internet sono riuscito a farmi passare l’ossessione paranoica che mi faceva temere di forare per sbaglio un tubo del gas, dell’acqua, i fili elettrici o dio sa cosa ci sia dietro a un muro (sì, credevo ci fosse un reticolo complicatissimo di cavi e servissero strumenti sofisticatissimi per evitarli, tipo gli occhialini per vedere i fasci laser dei film di rapine ultra-tecnologiche).
Grazie a internet ho aggiustato la doccia, ho trasformato due comodini Ikea in una libreria, trovato la combinazione giusta di prodotti per pulire un mobile che non si voleva pulire, ho addirittura forato una piastrella del bagno senza spaccarla.
Quel che fino a qualche tempo fa dovevi per forza fartelo fare, o insegnare a fare da un professionista o da un vero appassionato di bricolage, ora puoi tranquillamente vederlo su YouTube, e imitarlo.
E i manuali degli esperti sono stati sostituiti dai forum, dove trovi sempre qualcuno più esperto di te pronto a dispensare dritte. Il rischio è che questo qualcuno non sia magari così esperto come crede o vorrebbe far credere di essere, ma soprattutto il pericolo di seguire i consigli di qualche estraneo dall’altra parte dello schermo è che lui ragiona in base ai suoi, di gusti, al suo modo di essere e di fare le cose.
Pensa cosa succederebbe se dovessi costruire e arredare una casa solo seguendo i suggerimenti di un forum!
Che è poi quel che ha fatto la giovane artista nordirlandese Jan McCullough, che dopo aver digitato How to make a home su Google ed essere finita appunto su un forum, ha affittato un appartamento e l’ha sistemato seguendo pari pari le indicazioni degli utenti.
Il progetto, che è diventato un’installazione e un pluripremiato libro, entrambi intitolati Home Instruction Manual, è molto affascinante, specialmente perché, oltre a seguire i consigli, in qualche modo la McCullough ne ha assorbito pezzetti d’identità—gusti, manie, piccole idiosincrasie.
A un certo punto, ad esempio, mentre la conversazione verte sull’illuminazione (l’artista ha infatti riportato nel libro anche i discorsi che hanno preso forma sul forum), un utente consiglia di riempire la casa di lampade, perché odia le stanze scure ma non ama che la luce principale stia accesa.
Un altro (o un’altra) allora dice: «Voi amanti delle lampade. Mi piace guardare nelle vostre finestre di notte». E aggiunge: «Non intendevo inquietare qualcuno, come ho fatto».
E da lì i dialoghi arrivano alle piccole, strane e rassicuranti abitudini di ciascuno. Cosa che se chiami un muratore o un falegname, difficilmente succede.