Questa cosa dei libri da colorare per gli adulti è un po’ sfuggita di mano.
Negli ultimi quattro/cinque anni sono uscite vagonate di articoli sul “potere terapeutico” dei coloring book per gli over-20, e le vetrine delle librerie si sono riempite di fascicoli pieni di intricatissimi mandala, composizioni floreali, scene bucoliche o astrazioni disegnate da “software che simulano le reti neurali, sotto la supervisione di psicoterapeuti e life coach”.
Ovviamente non c’è niente di male nel fregare a figli o nipotini la scatola dei pennarelli e riempire gli spazi seguendo i contorni. Soltanto, non darei a un’attività del genere un’importanza fondamentale nel bilancio della propria sanità mentale, del proprio equilibrio, della propria riserva di creatività.
E visto che poi, il più delle volte, una volta finito di colorare il libretto viene messo via (quando va bene) o addirittura buttato (nella maggior parte dei casi: che te ne fai, dopotutto?), non conviene comprare direttamente i libri da colorare-spazzatura, quelli fatti per i bambini, che ti tirano dietro a meno di un euro nelle edicole?
Comunque sia, che la moda sia appunto andata un po’ oltre lo dimostra il fatto che si cominciano già a vedere le prime parodie, come quelle create da Modern Toss, pluripremiato duo di fumettisti/vignettisti inglesi, formato da Jon Link e Mick Bunnage, che collabora regolarmente con il Guardian e ha recentemente dato alle stampe due feroci libretti da colorare: uno pieno di violenza gratuita e l’altro di violenza passivo-aggressiva tipica accumulata sul posto di lavoro, per ore di infantile e liberatorio divertimento e la possibilità di usare tantissimo rosso — per le pozze di sangue.