Si fa presto a dire tromba, tamburo, chitarra, piano, flauto.
Si fa presto pure a dire trombone, sax, corno, oppure djembe, timpano, conga. E poi mandolino, ukulele, banjo, balalaika. E ancora…
Il fatto è che di strumenti musicali ce n’è un’infinità. Di primitivi o ipertecnologici, di celeberrimi o di esotici e semi-sconosciuti (tipo: io che sono un babbano non avevo idea che esistesse uno strumento a fiato chiamato serpente; e nemmeno il mandocello, se è per questo; e in un libro che sto leggendo con mia figlia ci sono i ciclopi che suonano le buccine e lei a chiedere e chiedere ogni volta che spuntavano fuori, «papà, cosa sono le buccine?», e io che m’arrangiavo con un vago «strumento a fiato» finché non mi è toccato andare a cercare su Google).
E visto che prima o poi tutto ciò che esiste in molteplici varietà diventa il soggetto per uno dei poster di Pop Chart Lab—ne hanno fatti sulla tipografia e sugli alcolici, sui panini e sui generi letterari, sulle macchine fotografiche e sulle scarpe, sulle macchine per scrivere e sulle biciclette, solo per citarne alcuni—ecco pure il poster/mappa dedicato agli strumenti musicali.
Sono più di 540, classificati per famiglie e sotto-famiglie e—per la cronaca—la buccina è bellissima.